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18 Settembre 2020 - 18:14L’ortica gigante dell’Australia è stata ribattezzata dagli scienziati la pianta dei suicidi e provoca un dolore così intenso da far perdere il controllo. L’Oceania è rinomata per la sua ampia varietà di animali velenosi, da ragni e serpenti a scorpioni e meduse.
Tuttavia, il pericolo nel continente non è solo la fauna ma anche la flora. In un nuovo studio, un team dell’Università del Queensland ha analizzato le caratteristiche e scoperto le insidie del Dendrocnide moroides, una delle piante più velenose del pianeta.
Dendrocnide moroides, le tossine provocano un dolore che dura per giorni
È improbabile che la sua tossina uccida ma un solo tocco di gimpy-gimpi, come viene chiamata in Australia, è sufficiente per causare un dolore che può durare per ore, giorni e in alcuni casi settimane. Gli studiosi parlano del “peggior dolore immaginabile”. Un ricercatore ha paragonato la puntura dell’ortica gigante all’essere “bruciato con acido caldo”. È stato riferito che per diversi giorni dopo il contatto con la pianta il dolore crea problemi a svolgere anche attività apparentemente innocue come, per esempio, fare una doccia.
Cosa provoca la puntura dell’ortica gigante dell’Australia
L’area che viene toccata va subito a ricoprirsi di piccole macchie rosse. Queste vanno a formare un bordo rosso, che si gonfia nel giro di pochi secondi. I peli rilasciati nell’aria vanno a ostruire le vie respiratorie causano molti starnuti.
Sanguinamento del naso e una forte irritazione alla gola. Come altre piante pungenti il Dendrocnide moroides è ricoperta da appendici aciculari chiamate tricomi, lunghe circa cinque millimetri. I tricomi sembrano peli sottili ma agiscono come aghi ipodermici.
Gimpietidy, il peptide scoperto dal team di ricercatori
Esperimenti di laboratorio hanno portato il team a scoprire un peptide precedentemente sconosciuto responsabile degli effetti neurotossici unici della pianta. Questi peptidi sono chiamati gimpietidy (gympietides ) in quanto derivano dal nome locale della pianta.