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Omicidio Silvia Nowak, il compagno alla posa della panchina rossa poche ore prima del fermo

Il compagno di Silvia Novak aveva inaugurato la panchina rossa poche ore prima del fermo

Poche ore prima di essere sottoposto a fermo per l’omicidio di Silvia Nowak, il suo compagno Kai Dausel aveva partecipato alla posa di una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne. Una presenza che non ha stupito, visto che il 63enne tedesco aveva sempre partecipato alle iniziative organizzate dalla comunità di Castellabate (Salerno) per ricordare Silvia.

Kai Dausel ha partecipato all’iniziativa dell’associazione Insieme per Ogliastro

Domenica 15 dicembre Dausel, accompagnato dal suo avvocato, ha preso parte all’iniziativa organizzata dall’associazione “Insieme per Ogliastro” insieme alla comunità di Ogliastro Marina. L’uomo aveva deposto anche alcune rose rosse sulla panchina, accomodandosi accanto alla scritta ‘Non lasciare la panchina vuota. Siediti e pensa‘. Nel corso della mattinata, tra l’altro, il 63enne non si era sottratto nemmeno alle interviste, ribadendo ai cronisti la volontà di conoscere quanto prima la verità sulla morte della sua compagna.

In lingua tedesca aveva espresso anche il desiderio di poter tornare quanto prima nella propria abitazione, attualmente ancora sotto sequestro. “Sono passati due mesi ed è ancora sotto sequestro. Vorrei che la casa fosse liberata per rientrare. Voglio che sia fatta giustizia e che i carabinieri si impegnino di più in tal senso. Ringrazio tutti, il mio legale che mi ha ospitato e tutti coloro che hanno creduto in me. Se non fosse per loro sarei per strada” – aveva dichiarato a Stile Tv attraverso il suo legale.

Si era seduto sulla panchina rossa: ‘Sono passati due mesi, vorrei che fosse fatta giustizia e liberata la casa’

La mattina di lunedì 16 dicembre i carabinieri della compagnia di Agropoli hanno sottoposto a fermo il 63enne al quale vengono contestati i delitti di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Per la Procura di Vallo della Lucania il compagno di Silvia Nowak l’avrebbe uccisa in un bosco confinante con la proprietà della coppia tedesca, “colpendola reiteratamente con un corpo contundente e tagliente e distruggendone parzialmente il cadavere con il fuoco”. Per gli investigatori, dopo l’omicidio, avrebbe simulato la scomparsa della donna, il cui cadavere è stato trovato tre giorni dopo

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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