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Omicidio Santo Romano, la fidanzata: ‘Estraneo alla lite, intervenuto per difendere un amico’

Santo Romano, a destra la fidanzata

Santo Romano, a destra la fidanzata

“Quella di Santo non può restare una morte così, di quelle di cui ci si dimentica subito. Per me non è morto e non permetterò che il suo nome vada ad allungare una lista infinita di tragedie” assurde. Lo ha detto, in un’intervista su La Repubblica, Simona, la fidanzata di Santo Romano, il 19enne che nella notte tra venerdì e sabato è stato ucciso con un colpo di pistola da un minorenne a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli.

La rabbia della fidanzata di Santo Romano: ‘Non deve essere una morte di cui ci si dimentica subito’

“Non è solo un nome su un elenco. Lui è tantissime altre cose e il suo sacrificio deve aiutare a fare la differenza. Voglio che tutti siano al suo funerale, ci deve essere una risonanza enorme perché 
Santo lo merita capire era e che cosa ha fatto Voleva difendere un amico Lui non c’entrava nulla con la scarpa calpestata: era estraneo alla lite, non meritava una fine così” – ha aggiunto la giovane.

Quella sera “è accaduto che ancora una volta Santo ha dimostrato di essere quello che era: un uomo che si prendeva cura degli altri. Non era stato coinvolto nel litigio, ma era intervenuto per aiutare l’amico. ‘Dai basta così, non è successo niente’, ha detto a quel ragazzo, invece quello l’ha ucciso. Ma si può morire così? Si può ammazzare per una scarpa sporcata?” – chiede Simona.

Nel frattempo il 17enne in stato di fermo per l’omicidio di Santo Romano ha ammesso di aver sparato. In un primo momento avrebbe negato di essere il responsabile della morte del giovane di 19 anni ferito a morte a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 novembre. È ciò che trapela dagli inquirenti che indagano sul delitto del 19enne nel napoletano.

‘Si può ammazzare per una scarpa sporcata?’, il 17enne ha ammesso di aver sparato

Al giovane i carabinieri sono risaliti visionando le immagini della videosorveglianza in zona, che mostrano una minicar che si allontana poco dopo l’esplosione dei colpi. Per l’individuazione del 17enne decisivo sono state anche le tante testimonianze raccolte

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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