Natale La Verde ha esploso i primi colpi in aria per sedare una rissa
Un compleanno trasformato in una tragedia. A San Gregorio di Catania, Carlo La Verde, 23 anni, è stato ucciso da un colpo di pistola esploso dal padre, Natale La Verde, imprenditore e gestore della villa in cui si svolgeva l’evento. Il giovane, studente universitario e appassionato di padel, ha perso la vita nel tentativo di disarmare il padre, intervenuto armato per sedare una lite scoppiata tra alcuni partecipanti.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri e della Procura, l’uomo, infastidito dal caos, avrebbe impugnato una pistola regolarmente detenuta – una 357 Magnum – e sparato alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio. La situazione è però precipitata quando Carlo e un amico hanno cercato di fermarlo: nella colluttazione, due colpi sono partiti. Uno ha colpito il figlio all’addome, risultando fatale. L’altro ha ferito al tallone un amico 30enne, medicato e dimesso in ospedale con 15 giorni di prognosi.
Una dinamica sotto indagine
L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella dell’omicidio colposo, ma le indagini – coordinate dalla Procura di Catania – restano aperte. I carabinieri stanno lavorando per chiarire se il colpo sia partito accidentalmente o in un momento di perdita di controllo. Natale La Verde è stato fermato nella notte ed è sotto interrogatorio.
I rilievi scientifici sono stati affidati alla Sezione investigativa del Comando provinciale, mentre le testimonianze dei presenti – tra cui molti giovani – saranno determinanti per ricostruire i momenti che hanno preceduto la sparatoria.
Tensione e accuse contro i soccorritori
Sul luogo è intervenuto anche il personale del 118, ma durante le operazioni di soccorso è stato verbalmente aggredito. Alcuni presenti hanno lamentato un presunto ritardo dei sanitari, arrivati in circa 14 minuti, danneggiando anche un lunotto dell’ambulanza. Un atto che ha spinto la Seus a denunciare l’accaduto e a esprimere piena solidarietà al proprio personale.
La comunità sotto shock
La morte di Carlo La Verde ha sconvolto la comunità universitaria e sportiva catanese. Un giovane apprezzato per il suo entusiasmo e i suoi sogni. Un destino spezzato nel modo più assurdo, in una sera che doveva essere di festa. La villa Heaven, luogo della tragedia, era gestita occasionalmente dal padre per eventi privati. Oggi è sotto sequestro.
Una passione per il padel che brillava a Catania
Carlo La Verde non era solo uno studente di Economia e Impresa all’Università di Catania; era anche un appassionato e talentuoso giocatore di padel. La sua dedizione a questo sport lo aveva portato a ottenere riconoscimenti significativi: nel 2024, insieme a F. Lombardo, aveva conquistato il titolo Master 2 nella nona edizione della Master League Catania. Nella decima edizione dello stesso anno, Carlo era stato insignito del titolo di MVP, a testimonianza del suo impegno e delle sue abilità sul campo.
Frequentava regolarmente club di padel rinomati come l’Etna Padel, il più grande del Sud Italia, e il City Catania Sports Club, entrambi noti per la loro eccellenza nelle strutture e nell’organizzazione di tornei. La sua presenza in questi ambienti sportivi era costante, e molti lo ricordano per la sua passione contagiosa e il suo spirito competitivo.