Neonato maltrattato a Padova dal papà, un piano crudele: ‘Puntava a farsi risarcire dall’ospedale’

DiRedazione

Feb 4, 2025
Sevizie durante l'orario di visita in ospedale a Padova, arrestato il padre del bimbo di 5 mesiSevizie durante l'orario di visita in ospedale a Padova, svolta nell'inchiesta sul papà del bimbo

Non si limitava ai maltrattamenti fisici, ma dietro le sue azioni si celava un piano ancora più cinico: ottenere sussidi per la disabilità del figlio e avviare una causa contro l’Ospedale di Padova per un risarcimento. Questo il quadro inquietante che emerge dalle indagini della squadra Mobile di Padova sul padre 22enne arrestato il 30 ottobre scorso per aver ripetutamente maltrattato il figlio di cinque mesi, causandogli danni gravi.

Il bambino, dopo un periodo di cure presso il reparto di Pediatria, è stato dimesso e affidato ai Servizi Sociali. Gli accertamenti della polizia non hanno coinvolto la madre, che risulterebbe ignara delle violenze perpetrate dal compagno.

Le prove e l’arresto

Il 22enne, appartenente alla comunità sinti e residente con la compagna a Camisano Vicentino (Vicenza), era già sotto osservazione da parte degli investigatori. Grazie all’installazione di telecamere nascoste nella stanza del bambino, la polizia ha potuto documentare le ripetute sevizie: il padre entrava nella camera con fare sospetto, controllava l’ambiente e, certo di non essere visto, infliggeva violenze al piccolo, mettendogli le dita in bocca e comprimendogli il petto.

Le immagini registrate hanno rivelato che le torture avvenivano in modo sistematico, interrotte solo dal timore di essere sorpreso. Alla fine, il 30 ottobre, la polizia è intervenuta in flagranza di reato, arrestando l’uomo sul posto.

Un piano premeditato: il sospetto delle forze dell’ordine

Secondo gli investigatori, l’obiettivo del 22enne non era uccidere il bambino, ma provocargli una disabilità per poter beneficiare dei sussidi statali e intentare una causa contro l’ospedale. Infatti, il padre avrebbe potuto accusare i medici di negligenza nella cura del piccolo, con la possibilità di ottenere un cospicuo risarcimento.

Le indagini mediche e il sospetto della pediatria

I primi segnali di allarme sono arrivati dai medici dell’Ospedale di Vicenza, che hanno ricoverato il bambino per problemi respiratori. Con il passare delle settimane, i sanitari hanno notato un inquietante schema: ogni volta che il piccolo migliorava ed era vicino alle dimissioni, le sue condizioni peggioravano improvvisamente.

Ad agosto, il neonato è stato trasferito all’Ospedale di Padova, dove la situazione si è ripetuta. Gli episodi di crisi respiratorie coincidevano con le visite del padre, sollevando forti sospetti tra i medici. Dopo una segnalazione alla polizia ospedaliera, le autorità hanno installato le telecamere e raccolto prove decisive per l’arresto.

Il caso in mano alla giustizia

Ora il 22enne è accusato di maltrattamenti aggravati e lesioni gravi. Il suo arresto ha evitato ulteriori violenze, ma resta da chiarire se abbia avuto complici o se vi siano altri elementi a sostegno della tesi della truffa premeditata.

Gli inquirenti proseguono le indagini per ricostruire nei dettagli il piano criminale e per garantire giustizia al piccolo, ora finalmente al sicuro.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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