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Aveva chiesto la notte libera per poter recarsi al Mapei Stadium per seguire il suo Milan con la speranza di festeggiare con gli amici lo scudetto rossonero. Il 31enne Mattia Van Glabbeek è stato trovato privo di vita nell’appartamento di Prato, in zona Coiano, dove viveva da solo.
Mattia Van Glabbeek è andato a dormire e non si è svegliato più
Gli amici erano andati a prenderlo la mattina di domenica 22 maggio e, dopo aver suonato a lungo il campanello, hanno lanciato l’allarme. Allertato il padrone di casa che ha aperto la porta con la copia delle chiavi in suo possesso ed ha rinvenuto il corpo dell’ex rugbista che lavorava come pasticciere in un bar nella zona di San Giusto. Il giovane si trovava sul letto con le braccia spalancate. Sul posto gli operatori del soccorsi che non hanno potuto far altro che accertare il decesso e la polizia che ha rilevato l’assenza di elementi che facessero pensare ad una morte violenta.
Il sostituto procuratore della Repubblica, Valentina Cosci, ha disposto l’autopsia per cercare di far luce sulla morte improvvisa nel sonno del 31enne che era uno sportivo a tutto tondo e che non aveva particolari problemi di salute. Fin da bambino si era cimentato in molteplici discipline. Dal nuoto, con la Cogis di Montale a 11 anni, al rugby con la Gispi con la quale vinse il titolo nazionale Under 15 del 2004/05 contro Rovigo. Negli ultimi anni aveva scoperto la passione per la bicicletta, così forte da portarlo a compiere un lungo tour su due ruote alla scoperta dell’Europa.
Disposta autopsia, sconvolti i genitori: alcuni anni fa si recò in bici in Olanda per far visita al padre
Sconvolti i genitori di Mattia Van Glabbeek. La madre Rossana vive a Narnali e nello scorso fine settimana, anche il padre olandese, era a Prato tornato dall’azienda nel Chianti dove vive e lavora. In molti hanno ricordato in queste ore la sua impresa di qualche anno fa quando viaggio in bici dalla Toscana all’Olanda per andare a trovare il papà.
