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6 Ottobre 2024 - 14:21Un triste risveglio per gli italiani che avevano conosciuto e ammirato Sammy Basso per il coraggio con il quale aveva affrontato la sua malattia. A 28 anni era il più longevo del mondo tra le persone affette da progeria. Il decesso la sera di sabato 5 ottobre intorno alle 23:00 al ristorante Villa Razzolini Loredan di Asolo (Treviso) dove aveva cenato con la sua famiglia e alcuni amici.
Sammy Basso si è sentito male ad Asolo mentre era al ristorante con parenti ed amici
Si è sentito male ed immediatamente sono stati allertati i soccorsi. Sul posto l’ambulanza del Suem 118, ma tutti i tentativi dei sanitari di rianimarlo sul posto si sono rivelati vani, in quanto Sammy era già morto e poco dopo il medico non ha potuto far altro che constatarne la morte.
“Sammy Basso si è spento, all’improvviso, dopo una giornata di festa circondato dall’affetto di chi gli voleva bene. Siamo profondamente grati del privilegio di aver condiviso una parte del nostro viaggio con lui”- il messaggio della famiglia di Sammy che, con gli amici e l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso ringraziano tutti per la vicinanza manifestata. “Sammy ci ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza” – si legge ancora sul social dove è stato pubblicato il ricordo del 28enne vicentino che è stato ricordato dal Premier Giorgia Meloni e da tante personalità del mondo dello spettacolo e dello sport.
Era il malato di progeria più longevo, il ricordo della famiglia
“Si può non essere perfetti, non serve essere perfetti per fare qualcosa. L’importante è fare, e non è mai troppo tardi per fare qualcosa”. É una delle frasi pronunciate da Sammy Basso durante una delle sue ultime interviste, ai microfoni di Rai 3 Veneto, in occasione di un incontro pubblico con i giovani dei licei di Mestre. “La scuola è il banco di prova perché sei ancora un po’ nel nido, ma sei anche nel mondo. Ci sono delle ingiustizie a scuola, ma insegnano a crescere”. Poi il concetto di tempo: “ai ragazzi d’oggi – aggiungeva – è negato proprio il il tempo di capire cosa vogliono fare, questa idea di performance che deve sempre essere al massimo, non si da’ il giusto valore al fallimento”.
Con la solita modestia, Basso concludeva : “Non sono un esempio, ma se qualcosa i ragazzi possono imparare da me è che si può sbagliare, che si può non essere perfetti, non serve essere perfetti per fare qualcosa. A volte le persone vorrebbero fare, ma pensano di essere troppo ‘vecchi’ per fare le cose. Alla fine cos’è l’età ? non c’è nemmeno un corrispettivo biologico dell’età. Cos’è ? Basta fare”.