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17 Novembre 2024 - 16:44Pochi istanti dopo la serie di micro iniezioni che le erano state praticate sulla punta del naso e intorno le narici Margaret Spada ha cominciato prima a tremare e poi ad aver difficoltà a respirare.
Margaret Spada, le prime ipotesi dopo l’autopsia: l’equipe medica avrebbe utilizzato un farmaco vasocostrittore
Due gli arresti cardiaci uno dei quali, quello che le è stato fatale, avvenuto dopo tre giorni da quello che l’aveva colta nel centro estetico nel quartiere Eur a Roma. Dopo l’autopsia che si è svolta venerdì 15 novembre al policlinico di Tor Vergata, spuntano le prime ipotesi sulle cause che hanno causato l’arresto cardiocircolatorio della 22enne, morta durante una operazione di rinoplastica. Tra quelle prese in considerazione dall’equipe medico legale ci sarebbe quella di una dose eccessiva di anestetico e di un farmaco vasocostrittore che avrebbe dovuto contenere e ridurre al massimo il sanguinamento, in quanto quella parte del naso è percorsa da molti capillari.
La 22enne Margaret Spada, originaria di Lentini in provincia di Siracusa, è morta il 7 novembre tre giorni dopo la somministrazione di una dose di anestetico locale che gli era stata praticata prima di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica al naso, in un ambulatorio non autorizzato a praticare operazioni, in via Cesare Pavese nel quartiere romano dell’Eur. I due medici che stavano per praticare l’operazione, padre e figlio, sono indagati per omicidio colposo.
Al vaglio degli inquirenti una possibile malformazione cardiaca
Secondo quanto apprende LaPresse, la vittima aveva inviato pochi giorni prima dell’operazione il referto di un elettrocardiogramma che non aveva svelato problemi al cuore, ma al vaglio dei consulenti c’è quella di una possibile malformazione cardiaca accentuata proprio da un dosaggio eccessivo di farmaci vasocostrittori, presenti nell’anestetico. Saranno gli esami tossicologici e istologici, disposti dal pm come quesiti peritali, a confermare l’una, l’altra ipotesi o entrambe e quindi verificare anche possibili intolleranze alle sostanze utilizzate per l’anestesia.