La tragica morte di Eddine Bader Essefi, il ragazzo di 19 anni deceduto nella notte tra il 25 e il 26 aprile a Bologna, si tinge sempre più di ombre. Non più una caduta accidentale, né un malore legato all’abuso di alcool, come inizialmente ipotizzato: ora gli investigatori parlano apertamente di una colluttazione che sarebbe costata la vita al giovane.
Dalla lite alla tragedia: cosa è successo in via Buozzi
I fatti sono accaduti nella zona Barca, all’incrocio tra via Buozzi e via Colombi. Secondo le prime ricostruzioni, Eddine avrebbe urtato per sbaglio un altro ragazzo incrociato in strada. Da lì, in pochi istanti, sarebbe nata una lite sfociata in violenza: due giovani, forse conosciuti dalla vittima, lo avrebbero colpito facendolo cadere a terra. L’impatto con l’asfalto sarebbe stato fatale.
A confermare questa dinamica è la testimonianza della fidanzata di Eddine, presente al momento dell’aggressione e anche durante i disperati tentativi di soccorso. Il ragazzo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore, dove è morto poche ore dopo.
Indagini in corso: due giovani indagati per omicidio preterintenzionale
La Procura di Bologna ha iscritto due persone nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale. Entrambi verranno avvisati dell’esecuzione dell’autopsia, prevista per martedì, per permettere la nomina di consulenti tecnici. I carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal pm Andrea De Feis, stanno intanto continuando a raccogliere testimonianze e a ricostruire i dettagli della serata, in cui erano presenti molti giovani.
La città resta in attesa di conoscere l’esito degli accertamenti medico-legali che potrebbero chiarire in via definitiva le cause della morte.
La comunità di Bologna si stringe attorno al ricordo di Eddine
Eddine era arrivato in Italia da minorenne straniero non accompagnato. Lavorava in un locale in zona Saragozza e non aveva familiari a Bologna. La notizia della sua morte ha profondamente colpito la comunità del quartiere Borgo Panigale Reno.
“Ci fermeremo per un momento di ricordo con la comunità islamica e i residenti del quartiere”, ha annunciato Elena Gaggioli, presidente di quartiere, durante la festa “Un treno di Primavera”, che si è svolta nel parco vicino al luogo della tragedia.
Anche don Andres Bergamini, parroco della chiesa di Sant’Andrea della Barca, ha voluto esprimere la propria vicinanza: “Una tragedia che scuote tutta la comunità. Anche il cardinale Matteo Zuppi ci ha contattati da Roma per far sentire la sua vicinanza”. In un messaggio di grande umanità, don Bergamini ha aggiunto: “Se i responsabili si faranno vivi, saremo vicini anche a loro. Nessuno deve essere lasciato solo”.
In diverse strade della zona sono già apparse scritte in ricordo di Eddine, a testimonianza di come la sua scomparsa abbia lasciato un segno profondo nel cuore di Bologna.