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2 Luglio 2022 - 18:19Martina Patti aveva effettuato più sopralluoghi poche ore prima di uccidere la piccola Elena Del Pozzo in campagna nel pomeriggio del 13 giugno a Mascalucia, in provincia di Catania. Quarto Grado, nel corso della puntata del 1° luglio, ha mostrato l’agghiacciante documento ricostruito dalle telecamere posizionate in via Turati.
La mamma di Elena Del Pozzo è transitata due volte in auto prima di andare a correre in via Turati
Nel filmato si vede la 24enne transitare una prima volta con la Fiat 500 grigia nei pressi dell’area dove la bimba è stata uccisa con 11 coltellate intorno alle 8:54 del 13 giugno. La donna è appena rientrata dalla festa di compleanno di un’amica e dieci minuti dopo percorre la strada in senso inverso ma questa volta Martina si ferma con il portabagagli che è coperto da una siepe.
Secondo gli inquirenti è in quell’istante (9:04) che Martina Patti avrebbe portato gli attrezzi, la zappa e la pala, utilizzati per seppellire e occultare il corpo della piccola Elena. Una volta rientrata a casa indossa tuta e scarpe da ginnastica bianche e torna nuovamente in via Turati apparentemente per fare jogging. Anche in questa circostanza la donna si sarebbe fermata nel luogo dove è stata trovata la bambina di quattro anni probabilmente per scavare la buca. Dopo 40 minuti la donna rientra a casa.
La ricostruzione choc a Quarto Grado: le immagini di Elena in auto prima di essere uccisa a coltellate
Le successive immagini mostrate durante la puntata del 1° luglio di Quarto Grado documentano gli ultimi istanti di vita della bambina in auto con la madre. La prima volta quando rientra dall’asilo (ore 13:30), dopo il caloroso abbraccio alla 24enne, e viene immortalata mentre è intenta a giocare al fianco alla madre. Alle 13:54 la Fiat 500 torna nuovamente verso la campagna di via Turati. Questa volta Elena è sul sedile posteriore e si intravvede un braccio appoggiato al vetro.
Subito dopo la madre farà scendere la piccola e, dopo averle infilato un sacchetto dell’immondizia in testa, la accoltellerà 11 volte alla schiena prima di spingerla nella fossa. A distanza di poco tempo lancerà l’allarme denunciando il falso rapimento. Una serie di elementi che secondo gli investigatori confermerebbero la preordinata volontà di Martina Patti di uccidere la figlia.