Maria KovalchukMaria Kovalchuk

Un mistero avvolge la vicenda di Maria Kovalchuk, artista e modella ucraina di 20 anni, trovata in fin di vita a Dubai. Il suo corpo, martoriato da fratture multiple a gambe, braccia e spina dorsale, è stato scoperto ai margini di una strada, dopo che la ragazza era scomparsa per più di una settimana.

Maria Kovalchuk raggiunta dalla madre: ‘Sta meglio’

Mentre la giovane lotta per riprendersi in ospedale, le autorità ucraine e quelle di Dubai forniscono due versioni contrastanti sull’accaduto.

Secondo la polizia di Dubai, Maria sarebbe entrata in un cantiere edile riservato e sarebbe precipitata da un’altezza non specificata. “L’indagine ha rivelato che la cittadina ucraina, precedentemente segnalata come scomparsa, ha riportato gravi lesioni dopo essere entrata da sola in un’area vietata”, si legge nel comunicato ufficiale.

Dall’altra parte amici e familiari temono che la giovane sia stata vittima di un giro di tratta di esseri umani e sfruttamento sessuale, finendo in uno dei famigerati porta potty party di Dubai, eventi in cui giovani donne vengono pagate per sottoporsi a pratiche degradanti e spesso violente.

I sospetti degli amici sui party estremi e l’inchiesta ucraina

Il sospetto che Maria sia stata rapita e ridotta in schiavitù prima di essere abbandonata in condizioni disperate ha spinto le autorità ucraine ad aprire un’indagine per tratta di esseri umani. Il console Oleksiy Lyashenko ha seguito il caso e ha confermato che la madre della modella, Anna Kovalchuk, ha chiesto aiuto per ritrovarla.

“Sta ricevendo cure mediche e andrà tutto bene”, ha dichiarato la madre, volata dalla Norvegia per assistere la figlia. Ma mentre Maria lotta per la sua guarigione, le domande restano aperte: è stata davvero un’incidente o dietro questa vicenda si nasconde una realtà ancora più oscura?

L’Ucraina ora chiede chiarezza, e le indagini proseguono per fare luce su un caso che solleva interrogativi inquietanti.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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