Lorenzo Rovagnati morto nell’incidente: le ipotesi, la scatola nera e gli insulti social

Flavio Massa, Lorenzo Rovagnati e Roberto ItalianiFlavio Massa, Lorenzo Rovagnati e Roberto Italiani

Le indagini sull’incidente ma anche l’indignazione per gli insulti a Lorenzo Rovagnati, morto nello schianto con i due piloti. L’elicottero è precipitato poco dopo il decollo e si è schiantato a meno di cinquecento metri dal punto di partenza. La nebbia, l’oscurità, un guasto, un errore umano: sono le possibili cause che sta vagliando chi è al lavoro per capire cosa sia successo intorno alle 19:00 di mercoledì 5 febbraio.

Guasto o errore tecnico?

Con il 42enne Lorenzo Rovagnati, amministratore delegato del famoso gruppo agroalimentare, hanno perso la vita i piloti Flavio Massa, 59 anni e Leonardo Italiani, 30, è caduto senza lasciare superstiti. L’impatto al suolo su un campo della tenuta di Castelguelfo di Noceto, il castello di proprietà della famiglia di industriali del prosciutto, ha distrutto l’Agusta Westland AW19 che ogni settimana, solitamente sempre di mercoledì, trasportava l’imprenditore dalla Brianza dove risiedeva con la famiglia al Parmense, dove era solito incontrare alcuni allevatori e collaboratori. 

Rovagnati è rimasto all’interno dell’elicottero, mentre i due piloti sono stati sbalzati. Sono tutti e tre morti sul colpo. “L’obiettivo è ricostruire esattamente la dinamica di questa tragedia, lo dobbiamo ai familiari delle vittime ai quali va tutto il nostro cordoglio”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, colonnello Andrea Pagliaro. I militari hanno iniziato gli accertamenti e fin dalle prime ore è in campo anche il Ris, con gli specialisti delle analisi scientifiche. L’ipotesi circolata all’arrivo dei soccorritori trova conferma dalle verifiche del giorno dopo.

L’elicottero è precipitato in verticale

L’elicottero sarebbe precipitato in verticale, dopo un tentativo di decollo non andato a buon fine, con una manovra per portarlo al di sopra del livello della fitta nebbia che dal pomeriggio era scesa sulla pianura tra Parma e Fidenza. A quel punto c’è stato un problema, forse un guasto, forse uno sbaglio di un pilota, che ha provocato la devastante caduta.

L’area è stata sequestrata su disposizione della Procura di Parma con il procuratore Alfonso D’Avino, che coordina le indagini. Le salme sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per le autopsie ed è stata disposta l’acquisizione anche della documentazione informatica relativa al volo. Oltre ai Ris, a Noceto sono arrivati anche gli operatori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

Niente scatola nera

Il team investigativo, in coordinamento con la Procura, ha analizzato il relitto, identificando i resti nell’area dell’incidente, per acquisire elementi utili alla ricostruzione. Ai fini dell’inchiesta non saranno invece disponibili i dati del registratore di volo (la cosiddetta scatola nera), perché l’elicottero non ne era dotato: la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l’installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell’incidente. Lutto e del dolore ma anche indignazione per alcuni insulti nei confronti di Rovagnati.

Gli insulti degli animalisti

Tutto è partito da un post di Maurizio Lombardi Leonardi, Politico Animalista Responsabile Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere degli Animali, che pubblica un link che critica uno dei prodotti dell’azienda con il commento ‘Go Vegan’ dal quale ne sono scaturiti altri dei follower più pesanti: “Non è gioire, nessuno gioisce. Diciamo che non a tutti dispiace, è diverso”.

Di “una perdita difficile da accettare” – ha parlato Luciano Casiraghi, sindaco di Biassono, in Brianza, dove vivono i Rovagnati. “Lorenzo – ha ricordato – è stato un giovane buono, onesto ed operoso, amato e stimato da tutti coloro che lo conoscevano in azienda e non solo. La sua perdita è difficile da accettare per tutti noi”. “L’intera comunità dell’azienda, in ogni parte del mondo, si stringe attorno alle famiglie in questo momento di grande dolore”, si legge in una nota del gruppo Rovagnati

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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