“Attendiamo di poter aver accesso a questo fascicolo e poi ne prenderemo atto”. Lo ha detto il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, ospite a Storie Italiane su Rai 1, dopo il deposito della super perizia affidata alla anatomopatologa forense, Elena Cattaneo, in Procura a Trieste. “Tutte le persone che hanno ruotato attorno alla vita di Liliana devono essere sentite” – ha detto Visintin, un concetto già espresso in un’intervista al Messaggero.
Sebastiano Visintin: ‘Chiedo di essere sentito, sentiamo un po’ tutti’
“Sentiamo un po’ tutti: i familiari, i vicini di casa, le persone che ruotano attorno alla vita di Liliana. Chiedo di essere sentito, non ho niente da nascondere. Ma voglio che venga fatto anche sulle altre persone. Tutti devono giustificare determinati atteggiamenti” – aggiunge Visintin. “Sulle indiscrezioni in generale – ha puntualizzato – sono molto scettico”, quindi “aspettiamo i fatti”, ovvero “quello che Cattaneo ci potrà dire” . “Io non riesco a capire come una persona possa aver ucciso mia moglie, congelata, impacchettata e riportata lì. A quale scopo?”, si è chiesto Visintin in merito alla possibilità che il cadavere della 63enne possa essere stato conservato in un luogo fresco dopo la morte.
“Non era più semplice magari abbandonarla lungo una strada e farla ritrovare anche subito?”, di domanda. Novità sui risultati della perizia “potrebbero arrivare domani o dopodomani”, ha spiegato. “Io spero di avere risposte”. “Questi sono i momenti più duri e difficili. Non è più possibile andare avanti così, sono al limite”, ha concluso.
Liliana Resinovich: ‘Profonda rivalutazione del procedimento’
II “minuzioso lavoro” svolto dai periti “impone una profonda rivalutazione dell’intero procedimento, forse con eventuali nuovi accertamenti aut acquisizioni”, il cui oggetto “non può, ovviamente, venire reso pubblico” – ha riferito in una breve nota il Procuratore facente funzioni di Trieste, Federico Frezza, riferendosi al deposito della perizia svolta dai consulenti Cristina Cattaneo, Vanin, Leone e Tambuzzi. Frezza ricorda anche che il pm, assegnatario del procedimento sulla morte di Liliana Resinovich, non è più in servizio in Procura e di aver già assegnato il procedimento a un altro pm, “che è già al lavoro sul fascicolo”.