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Assicurazioni sulla vita: aumentano le ricerche sul web

L’assicurazione sulla vita è una tipologia di contratto che vede la presenza di due parti: la compagnia assicuratrice ed un cliente beneficiario il quale, a fronte del pagamento di un premio, si vedrà garantita una rendita in caso di invalidità totale o permanente oppure in caso di decesso. La polizza assicurativa può essere stipulata sia sulla propria vita che su quella di un terzo

Questo tipo di assicurazione è un’ottima opportunità per riuscire a garantirsi sicurezza economica per il futuro e ne esistono varie forme, ciascuna più o meno adatta a determinate classi di soggetti. 

Assicurazione sulla vita: le diverse forme

Mettendosi in contatto con una delle tante compagnie assicuratrici è possibile stipulare diverse forme di assicurazione sulla vita. La tipologia più comune è quella dedicata alla persona ed alla famiglia il cui scopo è quello di proteggere gli individui dai rischi cui sono normalmente e quotidianamente esposti. 

Lo stipulante potrebbe optare per una polizza vita, soluzione in grado di garantire stabilità economica ai membri della famiglia o ancora potrebbe decidere di tutelare la salute propria e dei propri cari attraverso il rimborso delle spese mediche o la copertura degli infortuni. 

Assicurazione sulla vita di capitale differito

Una forma molto conosciuta di assicurazione sulla vita è quella di capitale differito. Elemento caratteristico è l’accumulo di risparmio e ne esistono due differenti sottocategorie che sono quella con un capitale differito con contro-assicurazione e quella con capitale differito rivalutabile a premio unico o premio annuo. 

Quella con capitale differito rivalutabile garantisce all’assicurato che è ancora in vita quando scade il periodo di differimento di ottenere il capitale assicurato rivalutato sulla base dei rendimenti che si sono consolidati durante il periodo di differimento stesso. Nel caso in cui premorisse i premi resterebbero all’assicuratore. In caso di assicurazione con contro-assicurazione, invece, l’assicuratore sarebbe tenuto al rimborso dei premi incassati anche in caso di premorienza. 

Assicurazione sulla vita con polizza mista

L’assicurazione sulla vita con polizza mista è una forma particolare che prevede una doppia finalità. Vengono infatti tutelati tanto il caso morte quanto il caso vita poiché il premio versato dall’assicurato è destinato a tutelare il rischio e a garantire il risparmio.

Una volta sottoscritto il contratto, l’assicuratore sarà tenuto a corrispondere un capitale all’assicurato o in caso di morte al secondo beneficiario. Nell’ipotesi di premorienza dell’assicurato l’assicuratore non avrà diritto al percepimento degli ulteriori premi annui non ancora scaduti. 

Assicurazione sulla vita di rendita immediata

In caso di sottoscrizione di assicurazione sulla vita di rendita immediata l’assicuratore- dopo aver percepito dall’assicurato il pagamento di un premio unico- sarà tenuto a corrispondere a suo favore una rendita che varia in base al tipo di contratto sottoscritto. 

Tale rendita che dovrà essere corrisposta a partire dalla prima scadenza annuale può essere una rendita immediata costante per numero di anni oppure una rendita immediata vitalizia costante che viene corrisposta fino alla data del decesso del beneficiario. La rendita vitalizia potrebbe essere anche reversibile nel caso in cui dopo la morte del beneficiario continuasse ad essere corrisposta al titolare della reversibilità. 

Assicurazione sulla vita: quanto costa 

Stipulare un’assicurazione sulla vita ha un costo che varia a seconda di diversi fattori. Determinanti sono la durata della polizza, lo stile di vita e le condizioni di salute dell’assicurato. Sul premio assicurativo e quindi sul prezzo incidono la durata della polizza, l’età del contraente, l’importo assicurato, le condizioni di salute e le coperture scelte. 

Fattore determinante è altresì il tipo di compagnia assicurativa prescelta e dunque le tariffe praticate da ciascuna di esse. Solitamente il premio viene pagato con cadenza mensile ma si può decidere anche per un pagamento semestrale o annuale.

Come spiega Francesco Sarti di Chescelta.it è importante valutare i costi di caricamento, ovvero la percentuale d’investimento che la compagnia assicuratrice trattiene. Si tratta delle somme che vengono aggiunte al premio netto e che servono per coprire tanto le spese cui l’assicuratore dovrà far fronte quanto il rischio che si assume quando stipula un contratto di assicurazione sulla vita. 

Per stabilire il prezzo della polizza solitamente la compagnia assicuratrice consegna al cliente un modulo da compilare dal quale emergono tutte le informazioni utili per calcolare il livello di rischio. Vengono richieste al beneficiario le sue abitudini di vita, alcune informazioni relative alla sua cartella clinica e la professione abituale avvisandolo che informazioni false o incomplete potranno determinare il venir meno del diritto al percepimento del risarcimento. 

Non su tutte le polizze vita è possibile fare le detrazioni fiscali. Ad oggi la detrazione fiscale è certamente consentita in caso di assicurazioni sulla vita per caso morte dove è possibile detrarre fino al 19% degli importi che vengono versati per la copertura assicurativa ma fino ad un massimo di 530 euro. 

A chi serve un’assicurazione sulla vita?

Un’assicurazione sulla vita viene stipulata quando si vogliono coprire i rischi cui si è quotidianamente esposti. Molti si chiedono chi necessiti di stipulare un’assicurazione sulla vita e differentemente da quanto si possa pensare questa non è destinata alle sole persone anziane ma anche a tutti i giovani adulti che vogliono tutelarsi contro alcuni rischi. 

Qualcuno la stipula in quanto desidera mettere da parte denaro per la vecchiaia mentre altri vogliono tutelarsi contro un’eventuale incapacità di guadagno. Quando sottoscritta da un padre di famiglia si tratta spesso di un’assicurazione per il caso di decesso. 

Non esiste una forma di assicurazione che vada bene per chiunque. Molti si domandano quale sia l’assicurazione più giusta ma la risposta cambia a seconda di vari fattori ed è questo il motivo per cui bisognerebbe confrontarsi con il proprio consulente per fargli analizzare la situazione economica di partenza e successivamente decidere insieme che tipo di contratto assicurativo sottoscrivere. 

Piano pensionistico

Nella categoria di assicurazione sulla vita rientrano anche i piani pensionistici individuali chiamati anche pensioni complementari o integrative. Si tratta di piani assicurativi appositamente creati per permettere all’assicurato di ottenere una rendita privata da poter affiancare alla pensione erogata dall’INPS.

Questo particolare piano pensionistico ha come finalità la previdenza personale e non il rimborso di un eventuale danno. Attraverso il versamento periodo di una certa somma di denaro alla compagnia assicuratrice l’assicurato ha la possibilità di creare un accantonamento di denaro che gli verrà restituito sotto forma di rendita vitalizia una volta che avrà raggiunto l’età pensionabile. 

Per chi è consigliato un piano pensionistico 

Il piano pensionistico individuale è consigliato per tutti coloro che dopo aver fatto un calcolo della propria pensione attraverso i portali dell’INPS ed aver compreso quando andrà in pensione e quanto percepirà ritiene che la quota mensile prevista non sarà sufficiente per poter far fronte alle proprie esigenze o per poter vivere lo stile di vita desiderato. Sottoscrivendo questo tipo di polizza è infatti possibile incrementare le proprie entrate future.

Anche chi desidera generare risparmio può sottoscrivere un piano pensionistico compensativo decidendo di risparmiare sin dal momento della conclusione del contratto una quota delle imposte sul reddito. L’adesione è consentita ai soggetti cui manca almeno un anno per andare in pensione e più nello specifico ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti, ai lavoratori dipendenti pubblici o privati, ai soggetti che percepiscono redditi diversi da lavoro come per esempio ai possessori di immobili di proprietà.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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