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5 Agosto 2021 - 14:13Non riesce a darsi pace Manuele Altiero. Non riesce a credere che la donna che avrebbe dovuto portare all’altare non c’è più per un assurdo incidente mentre lavorava alla fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio. Laila El Harim, 40 anni, è rimasta schiacciata dal macchinario dell’azienda di imballaggi Bombonette di Camposanto, in provincia di Modena.
La quarantenne schiacciata dal macchinario dell’azienda di imballaggi di Camposanto
Incidente sul lavoro per il quale la Procura di Modena ha iscritto sul registro degli indagati il titolare dell’azienda con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Un atto dovuto, è stato precisato, per chiarire cosa abbia provocato la tragedia martedì 3 agosto in cui ha perso la vita l’operaia che era stata assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato come precisato dagli ispettori del lavoro del capoluogo di provincia emiliano. “Aveva iniziato il suo turno di lavoro alle Bombonette alle 5:50″. Secondo una prima ricostruzione la fusellatrice era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico che, però, azionabile solo manualmente dall’operatrice e non automaticamente.
Il doppio blocco di funzionamento della fusellatrice poteva essere azionato solo manualmente
Distrutto dal dolore il partner della quarantenne, madre di una bimba di 5 anni, Raina. “Avevamo tante cose da fare ancora insieme, tanti progetti da realizzare: la casa al mare, i viaggi in Salento ma, soprattutto il matrimonio. Poco più di un mese fa le avevo chiesto di sposarmi. Ora, invece, devo trovare le parole per dire alla nostra bambina che la sua mamma non c’è più”. Un racconto straziante. “Le ho detto che ha preso una botta forte, è andata in cielo” – ha riferito il trentanovenne precisando che l’ha abbracciata forte e a lungo. La coppia aveva programmato le nozze per giugno dell’anno prossimo in Puglia, terra di origine del padre di Manuele Altiero. “Il mese scorso le avevo regalato l’anello“.
Distrutto Manuele Altiero: ‘Un mese fa le avevo regalato l’anello, alla figlia ho detto che la mamma è volata in cielo’
L’uomo ha raccontato quanto fosse dedita al suo lavoro Laila El Harim. “Lavorava più del previsto, a volte anche 11 ore. Quando erano in ritardo le chiedevano se poteva fare qualcosa di più“. Poi si sofferma su quella macchina che l’ha separato per sempre dalla madre di sua figlia. “Le macchine devono funzionare come si deve. La sicurezza viene prima. Ogni giorno attorno a quella fustellatrice c’era un elettricista, c’erano dei problemi”.