Tragico destino per i passeggeri della cabina della funivia del Monte Faito precipitata nel pomeriggio di giovedì 17 aprile dopo la rottura di un cavo. Quattro persone sono decedute mentre si cerca una quinta persona risulta dispersa. Tra le vittime un dipendente dell’Eav, l’azienda che gestisce l’impianto.
Tra le vittime un dipendente dell’Eav, salvati 16 passeggeri
A complicare le operazioni il maltempo e la coltre di nebbia sulla sommità del Faito. Sono stati tratti in salvo i 16 passeggeri sospesi nel vuoto vicino alla stazione di Castellammare di Stabia. Le immagini dei soccorsi, diffuse sui social dal presidente Eav Umberto De Gregorio, mostrano i passeggeri sospesi nel vuoto, imbragati e fatti scendere uno per volta con la cabina ancora sospesa nel vuoto a pochi metri dal suolo. Le operazioni di salvataggio sono state coordinate dalla prefettura di Napoli.
La tragedia del Ferragosto del 1960
La storia della funivia del Faito non è nuova a tragici incidenti. Il più grave risale al Ferragosto del 1960 quando, a causa di un errore umano, una delle cabine giunse a valle senza riuscire a frenare la sua corsa precipitando così sui binari sottostanti della linea ferroviaria Circumvesuviana: allora furono quattro i morti. Trentuno i viaggiatori che rimasero feriti nello schianto. Dopo quella tragedia, furono effettuati lavori di manutenzione straordinaria e le cabine sostituite.
Il black out del 2021
Da allora, l’impianto è stato sottoposto a svariati interventi. Non fece vittime, ma provocò un enorme spavento quanto accaduto più recentemente, a luglio del 2021, a causa di un black out. Allora la cabina che scendeva dal Monte Faito verso la stazione Circum di Castellammare di Stabia rimase bloccata oltre un’ora, con 31 persone a bordo (26 adulti e 5 bambini) a causa di una interruzione dell’energia elettrica che riguardò il centro antico di Castellammare. I passeggeri a bordo furono recuperati solo grazie all’entrata in funzione del gruppo elettrogeno