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11 Marzo 2022 - 13:10Tra i tanti aspetti di questa guerra da mettere in conto vi è anche quello riguardante le centrali nucleari, tema non da poco. In particolare con l’occupazione della centrale nucleare di Chernobyl da parte dell’esercito russo si paventa il rischio di fughe radioattive. I militari russi hanno interrotto il collegamento dell’impianto alla rete energetica.
In realtà dopo l’allarme lanciato da Kiev, secondo cui la centrale sarebbe completamente ferma a causa dell’offensiva russa, è intervenuta l’IAEA, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, che ha precisato che al momento non si è verificato “nessun impatto critico sulla sicurezza” a seguito dell’interruzione di corrente a Chernobyl. Ed ancora: “Il carico termico della piscina di stoccaggio del combustibile esaurito e il volume dell’acqua di raffreddamento nella centrale nucleare sono sufficienti per un’efficace rimozione del calore senza la necessità di alimentazione elettrica”.
I rischi di fughe radioattive
Ma andiamo a ricostruire quanto accaduto negli ultimi giorni. Il 9 marzo scorso The Kyiv independent ha riportato che la società nucleare statale ucraina Energoatom ha dichiarato che a causa degli scontri tra le forze ucraine e russe nell’area di Chernobyl non è stato possibile riparare il guasto alla linea elettrica ad alta tensione. In particolare Energoatom teme il rischio di possibili fughe radioattive nel caso in cui l’impianto non sia ricollegato alla rete elettrica in quanto quest’ultima svolge un ruolo molto importante per la messa in sicurezza dell’impianto stesso e della struttura.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, su twitter ha dichiarato: “I generatori diesel di riserva hanno una capacità di alimentazione della centrale di Chernobyl di 48 ore. Dopodiché, i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni. La barbara guerra di Putin mette in pericolo l’intera Europa. Bisogna fermarlo immediatamente”.
Le forze armate russe hanno assunto il controllo delle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhya
In un tweet successivo ha esortato la comunità internazionale a fare pressione su Vladimir Putin affinché applichi un cessate il fuoco per consentire la messa in sicurezza della struttura. Non si sono fatte attendere le dichiarazioni della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova secondo cui: “Nel corso di un’operazione speciale, le forze armate della Federazione Russa hanno stabilito il controllo sulle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhya e sui territori ad esse adiacenti. Questa decisione è stata intrapresa esclusivamente per prevenire i nazionalisti ucraini e altri gruppi terroristici, nonché mercenari stranieri dall’usare la situazione in questo Paese per organizzare provocazioni nucleari”.
Dopo che la struttura di Chernobyl è finita sotto il controllo russo vi continuano a lavorare circa 210 dipendenti in condizioni però tutt’altro che agevoli in quanto le riserve di cibo, di acqua potabile e di farmaci sono razionate. Di conseguenza, Kiev ha esortato l’IAEA a costituire un gruppo di supporto internazionale che metta a punto un piano che sostituisca l’attuale personale e fornisca alla struttura dipendenti che possano garantire la turnazione del personale tecnico. Questi esperti svolgono un’attività di grande responsabilità per cui è necessario che il personale venga messo nelle migliori condizioni per poter svolgere il proprio lavoro pur in una situazione contingente come quella attuale.
Centrali nucleari in Ucraina
In Ucraina vi sono un totale di 5 centrali nucleari. Si tratta di Rivne, nel Nord-ovest, di Khmelnitsky, nell’area centro-occidentale, di South Ukraine, nel Sud e, infine, di Chernobyl e di Zaporizhzhya. Di queste ad oggi sono operative 4 centrali che coprono il 55% del fabbisogno energetico del Paese.
Marco Troisi