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20 Novembre 2024 - 23:28La tragica morte di Gloria Pompili, 23enne di Frosinone uccisa a bastonate davanti ai suoi due figli piccoli, che ha portato alla luce le mancanze di un ex assistente dei Servizi Sociali del Comune. Nonostante la situazione familiare fosse nota e fossero stati segnalati più volte le condizioni di pericolo in cui viveva la giovane donna, nessun intervento concreto è stato attuato per evitare che la situazione degenerasse.
Gloria Pompili fu uccisa a bastonate davanti ai figli: condannata l’ex assistente sociale che non segnalò i maltrattamenti
È un quadro a tinte oscure quello disegnato dalla Procura di Frosinone, che ha portato all’apertura di un processo nei confronti di Sandra Nobile, ex operatrice dei servizi sociali del Comune. Secondo l’accusa, la donna avrebbe omesso di denunciare alla magistratura la grave e pericolosa situazione in cui versava la famiglia di Gloria Pompili.
Il Tribunale di Frosinone, presieduto dal giudice Francesca Proietto, ha inflitto al Nobile una ammenda di soli 50 euro. La pubblica accusa, dal canto suo, aveva richiesto una condanna di 90 euro, considerando il reato di “omessa denuncia” commesso dalla ex operatrice sociale.
Va ricordato che il reato, quando commesso da un pubblico ufficiale, prevede la reclusione fino a un anno di carcere. Nell’ambito dell’inchiesta si è rivelata determinante la testimonianza di una vicina di casa che, sentendo spesso i bambini piangere, aveva informato i Servizi Sociali del Comune di Frosinone della situazione di pericolo. La risposta fu un laconico: “Ci mandi una foto”.
La segnalazione della vicina: ‘Mi dissero di mandare una foto’
Questa omissione e mancanza di intervento tempestivo da parte dei Servizi Sociali è stata determinante nell’evolversi della tragedia. Gloria Pompili è stata brutalmente uccisa il 24 agosto 2017, in una scena straziante avvenuta davanti ai figli di 3 e 5 anni, per mano della cugina Eloide Del Prete e del suo compagno egiziano Helesh Salem, condannati rispettivamente a 20 e 24 anni di carcere.