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Giulia Cecchettin, chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta: ‘Mi sono sentito preso in giro’

Il pm Andrea Petroni ha chiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta al termine della requisitoria del processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, davanti alla Corte d’Assise. Consegnando una memoria scritta, il pm in due ore e mezzo ha ricostruito prima la cronologia dei fatti, negando i possibili elementi difensivi.

Omicidio Giulia Cecchettin: il pm ha chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta, nessun isolamento diurno

In particolare ha sostenuto come Turetta più volte non abbia detto la verità, che abbia avuto tutte le possibilità di dirla e un’educazione tale da poter evitare il delitto. Per l’imputato , ha aggiunto, anche per la giovane età ci sarà la possibilità di un’attenuazione futura. Nessun isolamento diurno, nella richiesta del pubblico ministero. Una questione tecnica visto che gli altri due reati contestati (sequestro di persona e occultamento di cadavere) non comportano una pena superiore ai cinque anni. 

“In questa carte non ci sono riflessioni sul femminicidio e sulla Giornata contro la violenza sulle donne. In questa sede non le riteniamo opportuno”. Lo ha detto il pm di Venezia Andrea Petroni, nel corso della requisitoria del processo a Filippo Turetta. Per il pm “qui si parla di un’indagine condotta con la massima prudenza, con capi d’accusa che sono gli stessi da inizio indagine, perché non è cambiato nulla. Ci si è basato solo sui fatti, tutto si basa su quanto ricostruito “.

In particolare, Petroni ha tenuto a sottolineare come nei giorni antecedenti al delitto, ovvero tra il 7 e l’11 novembre 2023Turetta ha stilato la lista degli acquisti da fare per il delitto, contestando l’ipotesi di un rapimento di Giulia. Ha puntualizzato il costante aggiornamento della lista, compreso il giorno dell’omicidio, quando si preoccupava, per i giorni seguenti, di far sparire tracce informatiche, modalità di individuazione della sua posizione durante la fuga, nonché il fatto di essere riuscito a nascondere il corpo di Giulia, alle tre di notte, in un anfratto della roccia difficilmente raggiungibile, e che rientrava tra i vari luoghi occulti cercati in internet.

Contestata dal pm anche la presunta volontà suicidaria dell’imputato, in base a visite psichiatriche fatte tra settembre e ottobre 2023, ma anche perché fin dal suo arresto in Germania era parso evidente che non ne manifestasse le intenzioni. In aula Turetta , vestito con una felpa rossa, è stato sempre a capo chino, seduto tra i propri avvocati. La requisitoria si è snodata nel silenzio e massima attenzione da parte del pubblico e dei giornalisti.

Contestata anche la volontà suicidaria di Turetta, il pm: ‘Dal primo giorno ho avvertito la sensazione di presa in giro’

Nel corso della requisitoria il pm Andrea Petroni ha detto di aver sentito “presa in giro” da Filippo Turetta sia nell’interrogatorio in carcere a Verona seguito all’arresto in Germania sia in quello in aula, nella scorsa udienza. “É dal primo giorno che ho sentito questa precisa, spiacevole sensazione e che spero di essere smentito. Sono stati innumerevoli i tentativi di invitare l’imputato a dire quello che era successo. I risultati si sono visti anche nella scorsa udienza”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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