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10 Novembre 2024 - 23:59“Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo (Turetta nda) senza provare odio, rabbia. E questo l’ho fatto per un anno” – così Gino Cecchettin in un’intervista concessa a Fabio Fazio nel corso della puntata del 10 novembre di Che tempo che fa parlando dell’anno di tempo trascorso dall’uccisione della figlia, Giulia
Gino Cecchettin a Che tempo che fa: ‘Ho imparato a concentrarmi sul positivo, mi concentro sul bello guardando una foto di Giulia’
“Mi sono reso conto di quanto sia importate questo esercizio per creare valore. Però mi sono anche reso conto che attorno a me si respirava un qualcosa di negativo. È umano, è comprensibile” – ha aggiunto. “Tutti questi sentimenti vengono poi immessi nel proprio ecosistema. Ma in quest’ultimo anno ho imparato a concentrarmi sul positivo”. E per pensare in positivo, “come sempre faccio – ha spiegato Cecchettin – prendo una foto di Giulia e me la guardo, e così non c’è nulla di negativo che appare nella mia vita, perché mi concentro sul bello”.
In quest’anno, ha osservato Cecchettin “a me è sembrato di vedere come se vivessimo in un’atmosfera dove noi singoli siamo degli individui che possono produrre ossigeno o anidride carbonica: l’ossigeno è un sentimento positivo, l’anidride carbonica è un qualcosa di negativo perché poi lo portiamo a casa, lo portiamo nelle relazioni con i nostri cari”. Invece “quando recepiamo da ciò che ci accade qualsiasi elemento negativo, sta a noi decidere come reagire: se reagiamo positivamente portiamo a casa ai nostri figli, ai nostri cari un sentimento di amore, creando valore nel sistema. Viceversa, se ci facessimo sopraffare dal sentimento negativo, agiremmo in senso contrario”.
Il 18 novembre sarà presentata la Fondazione Giulia Cecchettin: ‘Sogno di portare l’educazione all’affettività nelle scuole’
Gino Cecchettin ha annunciato che qualche settimana fa è stata costituita la Fondazione Giulia Cecchettin. “La presenteremo a Montecitorio il 18 novembre e lì presenteremo tutti i progetti”, “vorremmo fare un percorso che ha la velleità di portare alla decisione di avere un’ora settimanale di educazione all’affettività nelle scuole, questo è il mio sogno. Abbiamo individuato il primo progetto, quello più importante, che abbiamo anche inserito nello statuto, è quello di fare formazione, vorremmo insegnare la bellezza dell’amore, che tradotto significa far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare, significa fare dei piani didattici”.