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Giada Zanola e Andrea Favero dovevano sposarsi a settembre, il pm: ‘Ecco perché ha perso la testa’

Giada Zanola e Andrea Favero dovevano sposarsi a settembre. Poi, lei aveva annullato tutto. “Aveva annullato le nozze perché non se la sentiva più – ha detto un amico di Andrea, alla trasmissione di Rai 1 La vita in diretta – Andrea era gelosissimo e possessivo. Giada una ragazza solare, che aveva voglia di vivere”. La 34enne, sempre secondo gli amici, non aveva mai manifestato propositi suicidi, “anche perchè era molto attaccata al suo bambino, una vera mamma”. In ogni ogni caso la ragazza “aveva già detto al compagno che voleva chiudere la storia”.

Un amico di Giada: ‘Era gelosissimo e possessivo, aveva annullato le nozze perché non se la sentiva più’

Andrea Favero “ha subito una serie di “colpi” che lo hanno caricato al punto di perdere completamente la testa e uccidere la Zanola“. Lo scrive il pm nel decreto di fermo. Tra questi “l’annullamento delle nozze gia’ fissate per il 21 settembre 2024, con tanto di vestiti, anelli e partecipazioni gia’ pronte, come riferito dalla madre dell’indagato”.

Ma anche “i problemi economici; la vita da separati in casa; la relazione parallela apertamente instaurata dalla Zanola con un altro uomo; il cambio di lavoro che avrebbe reso quotidiana la frequentazione con quest’ultimo; la possibile fine della convivenza. Nell’interrogatorio Favero ha riferito “Alle 7:30 ricordo di essermi svegliato e di essermi accorto che Giada non c’era tanto è vero che le ho mandato un messaggio chiedendole se fosse già andata al lavoro e dicendole che non ci aveva nemmeno salutato come era solita fare”.

Il pm di Padova Giorgio Falcone dà atto che il messaggio è presente (ore 7.38) nella chat presente nel telefono dell’indagato. Breve ma indicativo il testo: “Sei andata al lavoro?? Non ci hai nemmeno salutato!!”. Per il sostituto procuratore “appare evidente che i contatti telefonici e i messaggi presenti sul suo cellulare rappresentino una messa in scena”.  

Il pm: ‘Ha perso la testa per l’annullamento, i problemi economici e la relazione parallela di Giada’, il messaggio e il vuoto di memoria

In relazione a quanto accaduto davanti al cavalcavia l’uomo ha riferito di essere.. “Tornato a casa da solo, di quel momento non ricordo altro, so solo che ho pensato subito a mio figlio e al fatto che lo avevamo lasciato a casa da solo, cosa che non era mai successa, per cui sono tornato immediatamente a casa. In quel momento io avevo solo mio figlio nella testa e non ricordo di avere mai pensato a cosa fosse successo a Giada. Mi sono addormentato quasi subito” – ha spiegato il 38enne nel corso dell’interrogatorio. “Non ricordo che Giada sia caduta dal parapetto, ricordo solo che mi continuava a offendere e ricattarmi dicendo che mi avrebbe portato via mio figlio” – aggiunge al sostituto procuratore di Padova Giorgio Falcone. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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