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11 Luglio 2024 - 19:53Giacomo Bozzoli era nascosto nella sua camera da letto della villa di Soiano del Garda quando i carabinieri lo hanno trovato e arrestato. I militari avevano visto dei movimenti sospetti e sono entrati nell’abitazione tra l’altro imbottita di cimici. Non si trova invece la Maserati Levante utilizzata presumibilmente per lasciare l’Italia e resta un mistero su come il 31enne, condannato all’ergastolo, sia rientrato in provincia di Brescia. Era latitante da 11 giorni.
Il blitz nella villa di Soiano del Garda dopo alcuni movimenti sospetti: Giacomo Bozzoli trovato in camera da letto
Alle 17:45 di giovedì 11 luglio i carabinieri del comando provinciale di Brescia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Brescia a carico dell’imprenditore dopo che la sentenza di condanna all’ergastolo per l‘omicidio dello zio Mario, ucciso nel 2015 dal nipote. Il corpo dell’uomo fu poi incenerito gettandolo nell’alto forno dell’azienda metallurgica di famiglia in provincia di Brescia con la complicità di un uomo che successivamente si è tolto la vita.
Tra le ipotesi circolate in questi giorni di ricerche anche quella relativa alla fuga oltre oceano. Gli inquirenti non avevano escluso infatti che Giacomo Bozzoli fosse entrato in possesso di passaporto falso acquistato dai rottamai di entina sinti che fondevano l’ottone nella sua azienda e che sarebbero stati in grado, attraverso la malavita dell’est Europa di procurare un documento d’espatrio falso, con in quale possa essere salito su una nave mercantile. Le ricerche erano state estese, diramando le foto segnaletiche e le impronte digitali alle autorità dei paesi sud americani e delle Isole di Capo Verde.