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George Floyd, condannato a 3 anni e mezzo l’agente che si inginocchiò sulla schiena

L’ex agente di polizia di Minneapolis che si è inginocchiato sulla schiena di George Floyd è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere. L’uomo aiutò l’altro ufficiale, Derek Chauvin, che si inginocchiò per 9 interminabili minuti sul collo dell’afroamericano che morì per asfissia prolungata.

Alexander Kueng si è dichiarato colpevole di omicidio colposo, aiutò il collega Derek Chauvin

A ottobre J. Alexander Kueng si era dichiarato colpevole di omicidio colposo di secondo grado mentre l’accusa di favoreggiamento è stata ritirata. Kueng sta già scontando una pena federale per aver violazione dei diritti civili di Floyd. Le sentenze statali e federali saranno scontate contemporaneamente.

Kueng è apparso all’udienza tramite video da una prigione federale dell’Ohio e non ha voluto rilasciare nessuna ulteriore dichiarazione quando gli è stata data la possibilità di rivolgersi alla corte. “Un altro pezzo di giustizia per la famiglia Floyd” – ha riferito il legale della famiglia di George Floyd, morto il 25 maggio 2020.

Alexander Kueng

Il legale della famiglia di George Floyd: ‘La sua morte non sarà vana’

“La sua morte non è stata vana” – ha aggiunto Ben Crump. L’omicidio, che è stato registrato in video da un passante, ha scatenato proteste in tutto il mondo. Kueng ha ammesso di aver tenuto il busto della vittima e di sapere, dalla sua esperienza e formazion,e che trattenere una persona ammanettata in posizione prona creava un rischio sostanziale.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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