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13 Dicembre 2024 - 20:00I brindisi, gli auguri, le chiacchiere e le risate. Quella che doveva essere un piacevole serata si è trasformata in un incubo per una giovane a Genova. Una cena tra colleghi per scambiarsi gli auguri di Natale, come quasi tutte le aziende fanno in questo periodo, sarebbe poi degenerata in un abuso sessuale.
L’uomo l’avrebbe fatta bere durante la cena in un locale sul lungomare di Genova e poi violentata in una zona più appartata
La presunta violenza sarebbe avvenuta la notte, intorno all’1:20, tra giovedì 12 e venerdì 13 dicembre in un locale di corso Italia, il lungomare di Genova, dove d’estate si concentra la movida ma con locali aperti anche di inverno. A denunciare la vicenda è stata la vittima, una giovane di 22 anni. Sulla presunta aggressione indagano gli agenti del commissariato Foce. La vittima, secondo quanto da lei stessa raccontato, era uscita con alcuni colleghi per la consueta cena di auguri. Dopo la cena, la comitiva si è spostata in un altro locale. Qui uno dei colleghi l’avrebbe fatta bere qualche cocktail e poi, in una zona più appartata, avrebbe abusato di lei. Dopo l’aggressione, la giovane avrebbe prima chiamato la madre e la sorella per farsi venire a prendere. Poi ha cambiato idea e ha preferito tornare nella sua abitazione nel centro storico con un taxi. A chiamare i soccorsi è stata la madre della donna.
L’anziana ha visto la figlia sconvolta e le ha chiesto cosa fosse successo. E la figlia prima le avrebbe parlato di molestie, ma messa alle strette ha ammesso di avere subito una violenza. Al suo racconto, la madre, ha chiamato il 118 per farla portare in ospedale. Con l’ambulanza è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera, il nosocomio specializzato per la presa in carico delle vittime di abusi. E’ stato attivato subito il protocollo rosa. La giovane è stata sottoposta agli esami medici ed è stata affiancata da una psicologa. Inoltre è stata sottoposta ai test tossicologici.
La telefonata alla madre, il rientro a casa in taxi e la terribile ricostruzione
Un anno fa l’ospedale ha siglato un protocollo, apripista in Italia, in Prefettura: all’accesso in pronto soccorso vengono eseguiti tempestivamente esami tossicologici specifici per capire se la vittima sia anche stata drogata prima dell’abuso. La procedura era nata dopo l’aumento di casi di donne che arrivavano con un black out totale di quanto successo in discoteca perché di nascosto magari qualcuno le aveva fatto ingerire la cosiddetta droga dello stupro. Il racconto della giovane è adesso al vaglio degli investigatori. Gli agenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza per capire cosa sia successo nel locale.