Ci sono pure oggetti che vennero trovati in casa quella mattina del 13 agosto 2007 o nella pattumiera, come un barattolo di tè freddo vuoto, un vasetto di yogurt e una confezione di cereali da colazione, nella lista stilata dalla Procura di Pavia, che ieri ha chiesto un maxi incidente probatorio con analisi genetiche a tappeto anche su campioni biologici e reperti mai esaminati o che diedero esiti incerti. Il tutto nelle indagini riaperte a carico di Andrea Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi, per il quale ha già scontato 10 anni di pena finora Alberto Stasi, il condannato definitivo del caso Garlasco.
Andrea Sempio a Quarto Grado: ‘Nessuna relazione con Chiara’
Sempio in un’intervista rilasciata al programma Quarto Grado ha ribadito la propria innocenza, sottolineando che con Chiara Poggi “non c’è mai stata una relazione”, e “non c’è mai stato nessun contatto personale non solo fisico, ma non c’è mai stata una chiamata sul cellulare, un contatto, un’uscita con amici”. Con Marco, ha aggiunto “ci sentiamo: “tra me e lui non c’è mai stato un attimo di sfiducia, di dubbio”. Poi si sofferma sulla questione del DNA.
“Frequentavo la casa quindi dovessero trovare delle mie tracce, DNA, impronte frequentavo la casa, cioé ero lì nei giorni precedenti, andavo lì con Marco. Quindi se ci fossero mie tracce, non sarei stupito. Quello che mi da’ da pensare è che, adesso, dicano DNA probabilmente da contatto’. Però, dico: se fosse così non dovrebbe esserci una parte minima e infinitesimale. Mi aspetterei una quantità sostanziosa, ben evidente”.
La comparazione del DNA
Si va a caccia, dunque, del DNA dell’amico di sempre del fratello della studentessa, dopo che l’aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano, nella nuova inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, hanno avuto dal consulente Carlo Previderè un report tra il profilo biologico del 37enne e i risultati sul materiale che fu trovato su unghie e dita della 26enne, stimolati da una consulenza depositata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio de Rensis, legali di Stasi.
Per questo hanno chiesto alla gip Daniela Garlaschelli di nominare un perito terzo per una serie di analisi, oltre a quella comparazione del DNA prelevato a Sempio coi “margini ungueali”, su tutto ciò che hanno trovato all’Unità di medicina legale dell’Università di Pavia, come quella confezione di tè, il vasetto di yogurt e la scatola di cereali. Poi, come già emerso, sui tamponi effettuati su Chiara, probabilmente su tracciati del materiale sul tappetino del bagno e su altri prelievi eseguiti all’epoca. Inoltre, si cercano tracce genetiche su tutti i “para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e sugli oggetti”. Tra questi, le fascette delle impronte sul dispenser del sapone, sulla porta dell’abitazione e della cantina.
‘Con la coscienza sono tranquillo, dispiace per mia madre’
“Non sono scappato, perché non ho motivo di scappare e di nascondermi – dice – infatti, il mio obiettivo è tornare al lavoro, alla vita normale, il prima possibile. Adesso mi sono preso qualche giorno di tempo rispetto a quanto provato all’inizio e negli anni, questo è il momento ovviamente peggiore: quello dove sei braccato dai giornali e dai media che ti seguono, fanno gli appostamenti, vengono sul posto di lavoro”. ” – ha aggiunto Andrea Sempio.
Poi aggiunge: “Sono arrabbiato e spaventato, sia per me stesso sia per gli altri. Sono spaventato, ma non dal punto di vista legale ma dal punto di vista di tutto ciò che la situazione comporta: da mia madre che continua a piangere, al doversi nascondere c’è poco da dire”. All’ultima domanda, se sia tranquillo con la coscienza, Sempio risponde: “Con la mia coscienza sono tranquillo, sì. Per come sta andando il periodo, no ma sfido chiunque a stare tranquillo in questa situazione”