Il vento sfoglia le pagine del VangeloIl vento sfoglia le pagine del Vangelo

L’ultimo saluto

Un lieve vento ha sfogliato le pagine del Vangelo poggiato sulla bara di Papa Francesco, proprio come avvenne vent’anni fa per Giovanni Paolo II. Una scena intensa che ha commosso le oltre 200mila persone radunate tra Piazza San Pietro e via della Conciliazione.

Il corteo funebre ha portato il feretro fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, accolto da canti, applausi e un’incredibile partecipazione popolare. Sul sagrato della basilica mariana ad accogliere per l’ultimo saluto Francesco, un gruppo di poveri, migranti, transgender e detenuti.


L’omelia del cardinale Re: ‘Voce incessante per la pace’

Durante la cerimonia, il cardinale Giovanni Battista Re ha ricordato Papa Francesco come “voce incessante per la pace“, sottolineando la sua lotta contro le guerre e la sua capacità di toccare il cuore delle persone di ogni fede e cultura.

Le preghiere dei fedeli sono state recitate in più lingue – francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e mandarino – a testimonianza della dimensione universale del suo pontificato.


I numeri di un addio storico

La Santa Sede ha stimato circa 200mila presenti, confermando l’impatto globale del Papa venuto “dalla fine del mondo”. Per confronto, ai funerali di Benedetto XVI nel 2023 erano accorsi circa 50mila fedeli, mentre per Giovanni Paolo II nel 2005 circa 300mila.

Sul percorso verso la Basilica, bandiere raffiguranti Carlo Acutis – il giovane beato la cui canonizzazione è stata rinviata – hanno accompagnato il feretro di Francesco.


Un’ultima immagine impressa nei cuori

“Domenica scorsa, nonostante le condizioni di salute, Papa Francesco volle salutare il popolo di Dio dal balcone della Basilica di San Pietro”, ha ricordato il cardinale Re. “Ora, con gratitudine e commozione, affidiamo il suo spirito alla casa del Padre”.

L’ultimo abbraccio di Papa Francesco rimane impresso come un simbolo di speranza per l’intera umanità.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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