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14 Luglio 2023 - 10:37Tragedia sfiorata a Colico, centro dell’Alto lago in provincia di Lecco. Un fulmine ha provocato il ferimento e gravi ustioni nel pomeriggio di giovedì 14 luglio a quattro giovani in gita con l’oratorio di Edolo in un centro ricreativo estivo.
Tragedia sfiorata a Colico, fulmine ferisce quattro giovani dell’oratorio Edolo in un centro ricreativo estivo
In base alle prime informazioni, le conseguenze più serie sono per due animatori sedicenni, uno colpito dal fulmine e soccorso con ustioni di secondo grado al torace, e un suo coetaneo ricoverato per trauma cranico, colpito da un ramo staccatosi da un albero. Non sono in pericolo di vita. Gli altri due coinvolti sono stati trovati in condizioni definite sotto controllo. I quattro erano in via Montecchio nord.
La zona in cui si è abbattuta la saetta si trova vicino a una spiaggia sul versante lecchese del Lago di Como, in un’area vicina al confine con la provincia di Sondrio, al confluire di Valtellina e Valchiavenna. In base alle prime informazioni, i giovani feriti e ustionati potrebbero aver cercato riparo sotto un albero. In ogni caso, il fulmine si è abbattuto sulla pianta, spezzandola: un sedicenne è stato colpito da un ramo alla testa, e l’altro ha subito ustioni al torace.
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Il primo è stato ricoverato all’ospedale di Lecco, il secondo a Gravedona, provincia di Como. Lanciato l’allarme, per l’emergenza sono stati mobilitate per ambulanze e per automediche. Sul posto anche carabinieri e Vigili del fuoco. Il sacerdote Umberto Tagliaferri ha raccontato che avevano deciso di lasciare la spiaggia per raggiungere un vicino parco giochi perché sull’altro versante del Lago era arrivato un forte temporale. “All’improvviso abbiamo sentito un rumore fortissimo e un fulmine è caduto dritto dritto sulla spiaggia”.
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Uno dei due animatori si trovava poco distante ed ha sentito i piedi bruciare. Il più grave, ricoverato all’ospedale di Lecco, ha raccontato che all’inizio avvertiva formicolio alle gambe ed alle braccia. “Se il fulmine fosse caduto su un albero, la pianta sarebbe esplosa e le schegge ci avrebbero colpito in maniera molto grave” – ha spiegato Umberto Tagliaferri.