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23 Novembre 2023 - 16:41L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha fatto richiesta ufficiale alla Cina di fornire “dettagliate informazioni epidemiologiche e cliniche, nonché risultati di laboratorio” sull’aumento di malattie respiratorie e sui focolai di polmonite segnalati nei bambini.
Focolaio di polmonite in Cina nei bambini, l’Oms chiede informazioni a Pechino
La richiesta è partita dopo che la Commissione sanitaria nazionale di Pechino, in una conferenza stampa del 13 novembre, aveva segnalato un boom di casi nel Paese. L’Oms, dunque, in attesa di fare maggiore chiarezza, ha raccomandato di seguire le misure necessarie a ridurre il rischio di contagio, basate su vaccinazioni, distanziamento dalle persone malate, autoisolamento in caso di infezione, test e cure mediche secondo le necessità. Infine, l’uso delle mascherine a seconda dei casi, una buona ventilazione degli ambienti e il lavaggio regolare delle mani.
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Sulla questione sono intervenuti i funzionari della Commissione sanitaria nazionale cinese, in un’intervista all’agenzia di stampa statale Xinhua, che hanno precisato che “stanno prestando attenzione alla diagnosi e al trattamento dei bambini in un periodo di alta incidenza di malattie infettive”. L’autorità sanitaria del gigante asiatico spiega di aver dato indicazioni a livello locale, allertando i centri di assistenza primaria, così da migliorare la capacità di diagnosi e cura e l’efficienza nell’identificazione e nell’adeguata gestione dei casi gravi. Sull’esplosione di casi di polmonite il virologo Roberto Burioni invita alla prudenza. “Ignorate gli ‘esperti’. Non si sa nulla. Ho fatto l’errore di fidarmi dei cinesi a inizio 2020, non lo ripeterò questa volta” – ha aggiunto facendo riferimento alla pandemia da Covid.
Burioni invita alla prudenza: ‘Non commetterò l’errore del 2020’, Bassetti: ‘La Cina deve rendere trasparenti i dati’
Per Matteo Bassetti quanto sta accadendo in Cina: “ci riporta indietro di quattro anni: era proprio questo periodo quando nel 2019 vennero fuori i primi dati sulle polmoniti atipiche in Cina. Questa volta la situazione sembra leggermente diversa, nel senso che riguarda soltanto i bambini e un’area particolarmente fredda del Paese. Potrebbe dunque trattarsi di infezioni di stagione, che possono essere virali e batteriche. É determinante, però, non commettere gli stessi errori del passato. Bisogna che la Cina immediatamente renda trasparenti tutti i dati, compresi campioni respiratori e di tessuto, all’Organizzazione mondiale della sanità”.