Una vendetta brutale, incontrollata, consumata tra la giungla e il fango della riserva di Cuyabeno, in Ecuador. Un cittadino britannico è stato linciato, picchiato e poi bruciato vivo da una folla inferocita che lo riteneva responsabile dell’omicidio di un uomo del posto, Rodrigo Chavez, trovato morto a coltellate poche ore prima.
Cittadino britannico accusato di aver ucciso un uomo del posto a Cubayeno
Secondo le autorità locali, l’uomo – la cui identità non è stata ancora resa pubblica – si trovava nella parrocchia di Playas de Cuyabeno per un soggiorno turistico. Dopo la morte di Chavez, un gruppo di residenti ha deciso di farsi giustizia da solo: lo hanno prelevato dalla caserma dove era trattenuto e lo hanno trascinato nella piazza del paese. Le immagini, condivise sui social, mostrano decine di persone armate di bastoni e pietre.
La polizia non è riuscita a fermare la folla inferocita
La polizia, presente sul posto, non è riuscita a fermare la furia della folla. “Erano troppi, non potevamo intervenire senza rischiare la vita”, ha dichiarato un ufficiale. Un video mostra le fiamme che avvolgono il corpo della vittima mentre decine di persone urlano attorno, in una scena che ricorda le peggiori derive della giustizia sommaria.
L’ambasciata britannica ha chiesto chiarimenti al governo ecuadoriano e ha avviato un’indagine parallela. Il ministro degli Interni ha condannato il linciaggio come “un atto disumano che mina lo stato di diritto”.
Non è il primo episodio di giustizia fai-da-te in Sud America, soprattutto nelle zone rurali dove la fiducia nelle istituzioni è bassa e la violenza si trasforma spesso in esecuzioni pubbliche.