I resti della discoteca dopo l'incendioI resti della discoteca dopo l'incendio

Una strage, con le vittime quasi tutte giovanissime. Cinquantanove persone hanno perso la vita e oltre 155 sono rimaste ferite nell’incendio di una discoteca a Kocani, in Macedonia del Nord, affollata per il concerto di un duo hip-hop. I morti hanno tra i 14 e i 25 anni.

Bilancio drammatico: almeno 155 feriti nel rogo di Kocani

E il bilancio potrebbe essere ancora provvisorio, come ammettono le stesse autorità macedoni: diversi feriti sono in condizioni critiche. Tutto è cominciato alle 3:00 del mattino quando sul palcoscenico del Pulse, gremito da 1.500 persone arrivate ad ascoltare i Dnk, sono stati accesi dei fuochi d’artificio. Come mostrano diversi video circolati sui social media, le scintille sono salite verso l’alto e sono arrivate al soffitto che, ha poi riferito il ministro dell’Interno macedone, era di materiale altamente infiammabile.

Le fiamme si sono diffuse velocemente, insieme a un fumo denso, ed è scoppiato il panico. I ragazzi hanno tentato di fuggire verso le uscite di sicurezza, ma tra fiamme, gas tossici e calca, a decine non ce l’hanno fatta. I feriti ricoverati in ospedale hanno riportato e intossicazione da monossido di carbonio. Di nuovo, la tragedia è stata immortalata in diversi filmati girati all’interno del locale e diffusi in rete.

Gli appelli disperati dei genitori sui social

Così come in rete è finito il dramma di tanti genitori che sempre attraverso i social hanno tentato di rintracciare i figli postando foto e appelli. Identificate a metà giornata 35 delle 59 vittime, per la maggior parte giovani di Kocani e della vicina Stip. I feriti sono stati smistati negli ospedali non solo di Kocani e Stip, ma anche di Skopje, distante circa 100 chilometri. Il governo ha assicurato che ci saranno indagini rigorose sull’accaduto e i responsabili ne risponderanno.

Intanto sono stati emessi quattro mandati d’arresto nei confronti degli organizzatori dell’evento, ha reso noto il ministro dell’Interno macedone, Pance Toskovski. Alcuni dei responsabili del concerto sono tra i feriti, compresi i due musicisti. Uno di loro, Vladimir Blazev, ha ustioni al volto ed è stato ricoverato in rianimazione, ha raccontato la sorella ai media locali.

Sette giorni di lutto nazionale in Macedonia del Nord

“Il governo è mobilitato e farà’ tutto il necessario per determinare le cause di questa tragedia”, ha scritto il primo ministro macedone Hristijan Mickoski sui social media. “Oggi è un giorno difficile e molto triste per la Macedonia“, ha aggiunto, “la perdita di così tante giovani vite è irreparabile e il dolore di famiglie, parenti e amici è incommensurabile”.

Attestati di solidarietà sono arrivati al Nord Macedonia da tutta Europa: dai vertici dell’Unione europea – la presidente del parlamento Roberta Metsola, il presidente del Consiglio Antonio Costa e l’Alto rappresentate Kaja Kallas – alla Nato, ai leader dei paesi confinanti. La Federcalcio macedone ha annunciato la sospensione del campionato oggi in segno di lutto. Il governo macedone proclamerà sette giorni di lutto nazionale per le decine di vittime dell’incendio alla discoteca di Kocani, cittadina a un centinaio di km a est della capitale Skopje.

Il cordoglio di Papa Francesco

Inoltre saranno disposte ispezioni urgenti in tutte le discoteche, locali notturni, club e ristoranti al fine di accertare la regolarità dei locali con i dispositivi di sicurezza. Dispositivi che, stando alle informazioni che circolano, alla discoteca di Kocani non sarebbero stati in regola. Papa Francesco ha espresso “profondo cordoglio” e ha assicurato “la sua spirituale vicinanza ai feriti” nel drammatico incendio scoppiato questa notte in una discoteca di Kocani, in Macedonia del Nord, che ha provocato 59 vittime e 155 feriti. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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