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1 Ottobre 2024 - 21:53Sedici anni di reclusione. É questa la condanna inflitta dai giudici della Corte d’Assise di Cosenza a Isabella Internò, accusata di omicidio in concorso con ignoti per la morte dell’ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini, avvenuta a Roseto Capo Spulico il 18 novembre del 1989.
Isabella Internò condannata a 16 anni per l’omicidio di Denis Bergamini a 35 anni dalla morte, il pm aveva chiesto 23 anni
La sentenza è stata letta dalla presidente della Corte dopo 8 ore di camera di consiglio. I giudici hanno ridimensionato la richiesta dell’accusa – 23 anni – concedendo le attenuanti prevalenti sulle aggravanti. L’imputata ha assistito alla lettura del dispositivo a fianco dei suoi legali. La Corte ha anche escluso le aggravanti della crudeltà e dell’uso di sostanze venefiche. Disposta inoltre per Isabella Internò l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dei diritti civili per la durata della pena. L’imputata è stata quindi condannata al risarcimento dei danni da quantificare in separata sede.
“È stata fatta giustizia. Ora bisognerà processare anche il cugino di Isabella e sono già stati trasmessi gli atti in Procura per altri testimoni per falsa testimonianza”. È il commento dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini, alla lettura del dispositivo di condanna a sedici anni in primo grado nei confronti di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore del Cosenza, imputata per l’omicidio volontario del centrocampista.
Il legale della famiglia Bergamini: ‘Ora bisognerà processare il cugino di Isabella Internò’
La sentenza giunta 35 anni dopo la morte del giocatore, avvenuta 35 anni fa sulla Statale 106 bis a Roseto Capo Spulico. In aula anche la sorella di Denis, Donata Bergamini, e gli ex compagni di squadra Michele Padovano, Luigi Simoni, Alberto Urban e Francesco Marino. “Finalmente la Corte ci ha dato ragione. Quando ho capito che la giustizia arrivava, la mia testa è andata a mio fratello, a mio padre e a mia madre che è ancora in vita ma che probabilmente non riuscirà a capire per la sua malattia” – ha riferito Donata Bergamini, sorella di Denis, che ha commentato la decisione della Corte d’Assise trattenendo a stento le lacrime.
“Ho pensato subito ai miei figli che hanno finalmente smesso di portarsi dietro questa macchia. Gli ho sempre detto che nella giustizia bisogna avere fiducia che prima o poi la giustizia arriva. Ho provato felicità anche per i miei nipoti che non subiranno quello che hanno subito i miei figli” – ha spiegato.
Donata Bergamini: ‘Ho pensato a mio fratello e a mio padre che fin dall’inizio aveva sostenuto che Denis era stato ucciso’
“Cosa ho provato vedendo Internò? Niente non mi ha fatto nessun effetto perché quella persona li per me era già in carcere prima. L’entità della pena non mi interessa in questo momento per me la cosa più importante era che quello che sia io che mio padre avevamo subito visto dall’inizio, quello che dicevamo era vero, che Denis era stato ucciso” – ha concluso la sorella di Denis.