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4 Luglio 2024 - 20:01La testa del fratello decapitata tenuta per i capelli all’arrivo delle forze dell’ordine davanti la porta di casa. “Sant’Antonio me l’ha detto di farlo“. Emergono nuovi particolari dell’orrore compiuto dal 57enne Benito Miarelli a Pannarano, un piccolo comune della provincia di Benevento, al confine con quella di Avellino, a ridosso del monte Partenio.
Benito Miarelli ha atteso le forze dell’ordine con la testa decapitata in mano
Dopo aver ucciso nel sonno il fratello, Annibale Miarelli, l’uomo è uscito in strada in slip in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. La tragedia nella tarda serata di mercoledì 3 luglio in via Piano. Dopo l’omicidio il 57enne aveva lanciato la testa dal balcone. Alcuni vicini si sono affacciati ed hanno fatto la macabra scoperta.
“Mi ha chiamato mio figlio, pensavo ad una bambola o ad un pupazzo mai avrei pensato ad una cosa del genere”. ‘omicida, che con ogni probabilità aveva avuto una lite col fratello dopo aver trascorso la serata al bar. I due spesso discutevano per questioni legate al cane Argo (l’alto Gigino era di proprietà dell’omicida) che era il cane del figlio della vittima prematuramente scomparso. “Annibale era molto legato ad Argo.
Subito dopo l’omicidio si è recato nell’abitazione di un vicino al quale ha chiesto di allertare i carabinieri che, giunti sul posto, lo hanno fermato e trattenuto, portandolo nella caserma di Montesarchio in un evidente stato confusionale e di alterazione. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. L’assassino è stato poi rinchiuso nel carcere di Benevento dove al termine dell’interrogatorio condotto da parte del magistrato di turno ha ammesso l’omicidio. La vittima, un ex operaio, aveva deciso di godersi la pensione ritornando nel suo paese d’origine, Pannarano appunto.
Le discussioni per Argo, era il cane del figlio di Annibale Miarelli prematuramente scomparso
Qui si era stabilito da circa sei mesi andando ad abitare nella casa paterna insieme al fratello, che non era sposato. Una scelta, quella compiuta da Annibale Miarelli determinata soprattutto dalla volontà di ritornare nei luoghi dell’infanzia, dopo la morte della moglie con la quale ha vissuto per anni a Roma e l’indicibile dolore per la perdita di un figlio in giovane età avvenuta alcuni addietro. Ma evidentemente la convivenza tra i due fratelli non era serena. Chi conosce Benito Miarelli dice che aveva manifestato già in passato segni di disagio psicologico e che spesso, ultimamente, andava in escandescenze. Forse anche per problemi conseguenti all’uso di alcol.
L’uomo era anche noto ai servizi sociali del comune sannita ed era seguito dagli assistenti del Comune. Un carattere difficile il suo ma nessuno in paese si aspettava che arrivasse a tanto. La vicenda ha destato clamore e incredulità tra gli abitanti. Sconvolgendo la serenità della piccola comunità di meno di duemila anime nell’entroterra della Campania. Qui, finora, non si era mai verificata una cosa del genere. Piccoli episodi di criminalità, solo una brutta e prolungata storia di abusi su un disabile venuta fuori nel 2011 ma per il resto un paese assolutamente tranquillo.
1 Comment
Buongiorno in merito alla notizia del delitto di Pannarano vi prego di darci aggiornamenti sulla sorte del povero cane Argo di proprietà della vittima… pare che il cane dell’ assassino sia stato portato in un canile… in un servizio alla tv Argo e’ stato inquadrato davanti alla porta di casa (chiusa)… solo…