Daniele MocellinDaniele Mocellin

La tragica scoperta nel fiume Santerno

Il corpo di Daniele Mocellin, 34 anni, è stato ritrovato senza vita nel fiume Santerno a Imola. L’uomo era scomparso lo scorso 2 aprile da Altivole (Treviso), dove viveva con la famiglia. La scoperta è avvenuta il 23 aprile, proprio mentre la madre e la sorella erano in diretta su Chi l’ha visto? per lanciare un appello pubblico.

Un uomo fragile e devoto

Daniele, padre di quattro figli, era molto religioso: aveva tatuato una Bibbia sul petto e portava croci come orecchini. Da settimane mostrava segni di forte disagio psicologico, parlando di persecuzioni e ossessioni. La famiglia racconta che si era convinto di essere seguito, e credeva persino che la scomparsa del Papa potesse avere un legame con la sua vita spirituale.

Una famiglia in cerca della verità

Dopo il ritrovamento dell’auto a Castelfranco Veneto il 12 aprile, i familiari avevano continuato a sperare. “A me risulta che dovrebbe essere qui dal 2 perché lui si stava muovendo a piedi o con i treni” – la madre. Daniele era stato segnalato a Imola e a Prato. “C’è stata una telefonata con dei ragazzi che mi hanno detto che Daniele gli aveva chiesto il cellulare per parlare con me ma non sono riuscita a rispondere. Poi li ho richiamati ma non sono riuscito a parlare con lui”. Le ricerche non hanno dato esito fino alla tragica scoperta.

Autopsia per chiarire le cause della morte

La Procura di Bologna ha disposto l’autopsia per stabilire le cause e il momento del decesso. Al momento, resta il dolore di una famiglia che aveva sperato fino all’ultimo in un epilogo diverso.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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