‘Non volevo ucciderlo, mi ha fatto delle avance’, il coinquilino confessa l’omicidio Bergamin

Alessio Battaglia con Franco Bernardo BergaminAlessio Battaglia con Franco Bernardo Bergamin

“Non volevo ucciderlo, ho respinto le sue avance”. È stato rintracciato il 40enne Alessio Battaglia, presunto responsabile dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Franco Bernardo Bergamin, rinvenuto all’interno di un armadio in avanzato stato di decomposizione nella sua abitazione il pomeriggio del 5 marzo. L’uomo è stato rintracciato alle 19:00 di giovedì 6 marzo a Monfalcone. Ha utilizzato un profumo per disperdere il cattivo odore.

Franco Bernardo Bergamin nascosto in un armadio, arrestato Alessio Battaglia

I carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Padova hanno rintracciato l’indagato, coinquilino di Bergamin, che era nascosto nell’abitazione di un conoscente. Nel corso della notte l’uomo, portato presso il Comando Provinciale di Padova, è stato sottoposto ad interrogatorio davanti al Pm della Procura della Repubblica di Padova.

Interrogato nella caserma dei carabinieri di Padova fino alle 2 di notte dal pubblico ministero padovano Marco Brusegan, titolare dell’indagine, pare non aver contestato più di tanto il quadro indiziario ricostruito dai carabinieri e ha giustificato ciò che è accaduto nella casa di Limena, dove l’anziano pensionato lo ospitava gratuitamente, come una lite, risalante al 22 febbraio, degenerata poi in maniera violenta.

‘Gli ho dato un pugno ed ha battuto la testa’

“Mi ha fatto delle avance, ho rifiutato ed abbiamo litigato. Gli ho dato un pugno forte ed ha battuto la testa. L’ho chiamato, non rispondeva. Sono andato in panico, volevo chiamare i soccorsi”. Poi però l’ha nascosto nello sgabuzzino ed ha utilizzato un deodorante per l’ambiente per evitare che il cattivo odore potesse insospettire i vicini. Al termine dell’interrogatorio, all’uomo sono state contestate le accuse di omicidio volontario e di occultamento di cadavere

Sulla base anche di altri elementi indiziari a suo carico è stato quindi sottoposto a fermo per omicidio volontario da parte del pubblico ministero e accompagnato presso la casa circondariale di Padova, in attesa dell’eventuale convalida del fermo da parte del Gip. Sono in corso ulteriori accertamenti per meglio delineare la dinamica dei fatti.

L’esame esterno del cadavere: ‘Ucciso con particolare ferocia’

Dall’esame esterno del cadavere è emerso l’80enne Franco Bernardo Bergamin è stato ucciso con particolare ferocia, al punto che l’assassino gli ha spezzato il collo. Il cadavere, seminudo e con le caviglie strette da due fascette, è stato poi avvolto in due sacchi della spazzatura sigillati con del nastro adesivo, e gettato in una sorta di armadio, anch’esso chiuso alla buona. per non fare trasparire l’odore della decomposizione, ‘coperta’ con lo spruzzo di boccette di profumo poi lasciare sul pavimento e ritrovare dai carabinieri. A dare l’allarme era stata la sorella che non aveva più sue notizie da giorni. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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