Claudia Chessa a Pomeriggio 5: ‘Mi ha morso ed ha provato a soffocarmi, temevo per la mia vita’

Claudia Chessa e Alessio Lupo RiveraClaudia Chessa e Alessio Lupo Rivera

“Ha iniziato con un morso, un dito della mano, per poi provare a soffocarmi con un cuscino. Mi ha morsicato le dita dei piedi fino a far uscire il sangue, ho ancora i segni evidenti e mi ha promesso che me li avrebbe staccate. Poi mi ha detto ‘ti ammazzo’, ‘tu da qui non esci viva’”. Sono le parole di Claudia Chessa, la 18enne di Arzachena caduta dal quarto piano di un hotel a Malta, rilasciate a Pomeriggio 5 durante la puntata di lunedì 3 febbraio.

La ricostruzione di Claudia Chessa: ‘Pugni sul viso e sul petto’

La ragazza, che è appena stata dimessa dall’ospedale, ha raccontato i momenti di quel drammatico litigio con il fidanzato, il dj 27enne Alessio Lupo Rivera. “Mi tirava i capelli – risponde Claudia da Malta alle domande dello studio – ero terrorizzata dal suo sguardo, dalle sue parole e dai suoi gesti. Ha iniziato a prendermi a pugni sul viso e sul petto. Temevo per la mia vita, così sono scappata e sono andata nel balcone, ho scavalcato la ringhiera e mi sono appesa con il terrore che potesse raggiungermi. Avevo paura che mi spingesse lui giù.

Poi ho mollato la presa e sono finita sul tendone. Sono scesa dal tendone e ho cercato aiuto in strada, ho chiesto a un gruppo di ragazzi e ragazze di chiamare l’ambulanza. Lui è arrivato con tutta calma, come se non fosse successo niente e ai ragazzi che mi hanno soccorso ha fatto vedere una mia foto dicendo che ero la sua ragazza, che ero una pazza e mi ero lanciata dal balcone”.

‘Ha detto che ero una pazza e mi ero lanciata dal balcone’

Claudia, che sta trascorrendo un periodo a Malta per studiare l’inglese, ha poi ripercorso quanto successo prima della caduta, in un locale vicino all’hotel. “Verso l’ora di chiusura del locale, ho visto lui un po’ diverso dal solito. É andato in bagno e l’ho seguito, era con uno sconosciuto che stavano facendo uso di droga. E lì sono rimasta veramente delusa, anche perché ho insistito che venisse qua, per cercare di cambiare un po’ aria, pensare ad altro, non fare certe cose”. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *