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19 Ottobre 2024 - 21:57Ennesimo femminicidio a Civitavecchia e, dopo quello di Celeste Palmieri, uccisa venerdì 18 ottobre a San Severo (Foggia), il braccialetto elettronico non è riuscito a salvare Camelia Ion, una donna di 56 anni uccisa dall’ex compagno. Lucian Tuduran l’ha aggredita e soffocata nonostante dispositivo. E sul mancato funzionamento del dispositivo di allarme Avs e Pd chiedono al governo, e in particolare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di intervenire per risolvere i problemi.
Camelia Ion uccisa a 56 anni dal 41enne Lucian Turdan
Il femminicidio di Civitavecchia è avvenuto in un edificio del parcheggio della stazione ferroviaria dove una donna di 56 anni è stata trovata priva di vita a notte fonda. Le indagini della polizia hanno portato subito all’individuazione dell’ex compagno, il 41enne Lucian Tuduran, già indagato in passato per stalking proprio nei confronti della donna e per questo sottoposto all’avvicinamento di avvicinamento e al braccialetto elettronico. L’autopsia sul cadavere ha evidenziato segni di soffocamento e altre lesioni riconducibili ad un’aggressione. Pare che Camelia Ion non avesse il telefonino collegato attraverso il Gps al braccialetto elettronico e quindi non ha potuto far scattare l’allarme quando si è avvicinato a 500 metri.
La vittima non aveva il Gps collegato al braccialetto elettronico e quindi non è scattata l’allarme
Il cadavere della donna è stato segnalato intorno alle 2:30. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118 che ha constatato il decesso. Su, corpo, in attesa dell’autopsia, sono subito stati riscontrati segni di soppressione per soffocamento e altre lesioni riferibili a un’aggressione. Grazie ad alcune testimonianze di altri senzatetto che bivaccano nella stazione e con le immagini delle telecamere di videosorveglianza è stato possibile ricostruire la dinamica e indirizzare le indagini sull’uomo poi fermato. La vittima, così come il suo presunto assassino, dai primi accertamenti, erano entrambi etilisti e senza fissa dimora.