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2 Settembre 2020 - 5:49Esplode la rabbia davanti all’ospedale della Donna e del Bambino di Verona dopo il decesso di quattro neonati per citrobacter. Francesca Frezza, la prima mamma a denunciare il caso del batterio killer, ha deciso di alzare la voce e protestare per i decessi verificatisi lo scorso giugno al punto nascite di Borgo Trento che è stato riaperto nella giornata di oggi 1° settembre.
Francesca Frezza: ‘Quel reparto doveva essere chiuso subito’
“Sono qui perché è arrivato l’esito della commissione d’indagine nominata dal governatore Zaia che conferma quello che ho sempre pensato. Nel 2018 ci sono stati quattro decessi di bambini e 9 cerebrolesi in quel reparto che doveva essere chiuso subito e non a giugno. Chiedo le dimissioni dei responsabili” – ha dichiarato all’Adnkronos. Il Citrobacter, batterio che sarebbe stato la causa della morte di quattro bambini tra la fine del 2018 e quest’anno, si sarebbe annidato in un rubinetto dell’acqua utilizzata dal personale della Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona.
Il Citrobacter si sarebbe annidato in un rubinetto dell’acqua: ‘Senza dimissioni non me ne vado’
E’ la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto. “Mia figlia Nina ed altri 3 bambini sono morti per “scarsa igiene”!! 9 bambini cerebrolesi e 96 bambini infettati da Citrobacter.
Fino a quando non vedo le dimissioni dei responsabili da qui non me ne vado” – ha sottolineato Francesca Frezza su Facebook.