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Christopher Thomas Luciani, sputi e sigaretta spenta sul volto: la macabra mattanza e la rabbia della nonna

Quindici coltellate sferrate dall’uno, dieci dall’altro. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul volto. I rantoli di Thomas agonizzante e i due 15enni che gli dicevano ‘stai zitto’. É il racconto del testimone del terribile delitto di Pescara. “Ero allibito, volevo fermarli ma non sapevo come fare”.

Christopher Thomas Luciani, le agghiaccianti fasi dell’omicidio: calci e sputi dopo le 25 coltellate

Poi, una volta al mare, macabre battute su come il ragazzino era stato ridotto. A meno di due giorni dall’omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 16enne di Rosciano ucciso domenica 23 giugno con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, emergono nuovi dettagli sul delitto.

I terribili dettagli del delitto sono contenuti nel decreto di fermo dove si sottolinea che i due 15enni “in concorso tra loro”, uccidevano Christopher Thomas Luciani “con 25 coltellate”, “arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”.

“Ciò che emerge è l’assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, racconto da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto”, si legge nel decreto.

Era cresciuto con la nonna: ‘Un ragazzo d’oro con i grilli dei giovani della sua età’

“Era un ragazzo d’oro. Aveva i grilli che hanno i ragazzi della sua età. Non si può uccidere un ragazzino così”. Lo ha detto al Tgr Abruzzo la nonna di Thomas Christopher Luciani, 16 anni, ucciso a coltellate domenica nel Parco Robert Baden Powell nei pressi di un sottopasso ferroviario a Pescara. Per l’omicidio sono indagati due coetanei della vittima.

Il giovane sarebbe stato accoltellato a morte per in debito di droga di poco più di 200 euro. Soldi che probabilmente doveva a uno dei suoi assassini. La nonna della vittima, residente a Rosciano, lo ha cresciuto da quando aveva 3 anni e mezzo e ha sottolineato che il nipote non faceva uso di droga. 

La fuga dalla comunità per minori di Limosano

Era fuggito la scorsa settimana da una comunità per minori di Limosano, piccolo Comune della provincia di Campobasso dove tutti lo conoscevano. Thomas Luciani, il ragazzo ucciso domenica in un parco a Pescara, aveva la passione del calcio e giocava spesso a pallone con gli ospiti stranieri di un’altra onlus che si prende cura dei giovani migranti non accompagnati. Da qualche tempo il ragazzo, residente a Rosciano (Pescara), viveva a Limosano nella comunità per minori allontanati dalle famiglie, Il Piccolo Principe.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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