Il racconto su Facebook dell’assessore ai servizi sociali di Dolo
Chiara Iuliano, giovane assessora ai servizi sociali del Comune di Dolo (VE), ha deciso di raccontare pubblicamente uno degli episodi più traumatici della sua vita: un tentativo di violenza subito in pieno giorno, in un’area che conosceva bene e che pensava sicura. Il suo sfogo su Facebook ha fatto il giro del web, scatenando reazioni di incredulità, rabbia ma anche profonda solidarietà. “Mi sono salvata per caso, mi sono chiusa in macchina giusto in tempo. Ma il dopo… il dopo è molto peggio” – ha scritto in un post che ha lasciato il segno.
La tentata violenza in un parcheggio
Il fatto è accaduto in un parcheggio poco distante dal centro. Un uomo si è avvicinato con una scusa, poi ha cercato di costringerla. La prontezza di riflessi e la lucidità l’hanno salvata. Una volta al sicuro, ha trovato la forza di denunciare e di raccontare. “Ho pensato a tutte le donne che non riescono a reagire. Io ho avuto fortuna. Ma quante non ce l’hanno?”.
La vicenda ha scosso l’intera comunità di Dolo. Il sindaco e la giunta comunale hanno subito espresso piena vicinanza e solidarietà all’assessora, mentre la procura ha aperto un fascicolo per tentata violenza. Le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare l’aggressore, anche grazie all’aiuto delle telecamere di sorveglianza della zona.
Ma è il messaggio lanciato da Chiara Iuliano che ha davvero colpito l’opinione pubblica. “È difficile tornare a vivere con normalità. Ti senti osservata, giudicata. Eppure parlare è l’unica via per rompere il silenzio che protegge chi fa del male”, ha detto. Il suo racconto ha dato coraggio ad altre donne, alcune delle quali hanno condiviso esperienze simili nei commenti al suo post. La sua testimonianza, potente e autentica, è diventata simbolo di una resistenza silenziosa che troppo spesso resta invisibile.
‘Non ho paura di espormi’
“Non abbiate paura di raccontare”, ha scritto infine Chiara, che ha promesso di continuare la sua battaglia anche da amministratrice. “Se la mia voce può servire a proteggere anche solo un’altra persona, allora non ho paura di espormi”.
Un gesto di grande forza che fa luce, ancora una volta, sulla necessità di parlare, denunciare e costruire spazi sicuri per tutte e tutti.