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Bruce Springsteen, la nota stonata e la stroncatura del prof Vecchioni: ‘Da lui non me lo sarei aspettato’

Ha cantato “We are the world” per Usa for Africa ma il Boss il 18 maggio a Ferrara, non lontano dalle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, non ha avuto alcun pensiero per chi stava soffrendo e lottando.

Il silenzio di Bruce Springsteen sull’alluvione in Emilia Romagna durante il concerto di Ferrara

Il silenzio di Bruce Springsteen ha fatto rumore ed in tanti hanno manifestato indignazione e stupore per quel mancato sostegno alle popolazioni travolte dal fango. Il professore Roberto Vecchioni non ha nascosto la sua delusione per il mancato gesto di uno degli artisti che hanno fatto la storia del rock nel corso del programma Rai Le parole.

Il cantautore ha precisato che a provocare il suo disappunto non è la decisione di non aver annullato il concerto di Ferrara anche se lui avrebbe fatto diversamente. “Io che sono un centesimo di Springsteen probabilmente non avrei fatto il concerto, ma bisogna stare attenti a sperare ideale e reale” – ha spiegato Vecchioni che poi ha fatto un riferimento a Kafka a sostegno della decisione di salire ugualmente sul palco. “Il re sarebbe passato una volta sola nella vita, potevano vederlo solo in quel momento, sapendo che si poteva fare perché era abbastanza lontano”.

Alluvione Emilia Romagna, bilancio drammatico

Roberto Vecchioni: ‘Me lo sarei aspettato dall’ultimo rocker del mondo, ma non dal più grande’

Roberto Vecchioni non perdona a Springsteen quel mancato atto di sostegno al popolo emiliano romagnolo. “L’inaccettabile è non sapere in che realtà sei. Me lo sarei aspettato dall’ultimo rocker del mondo, ma non dal più grande, il più grande per cuore e per anima. Lui che ha detto sempre nella sua vita che l’umanità è tutta uguale, che il dolore è per tutti, avrebbe potuto far capire non solo all’inizio del concerto, ma anche ogni tanto, canzone per canzone, che era con chi stava soffrendo”.

Chissà che The Boss non rimedi nel concerto di domenica 21 maggio al Circo Massimo di Roma. Magari con un gesto di solidarietà. Fuori tempo massimo? Meglio tardi che mai.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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