Non aveva microchip il pitbull che la sera di sabato 15 febbraio ha aggredito una bambina di 9 mesi, ad Acerra (Napoli) morta poi all’ospedale Villa dei Fiori dove il papà l’aveva portata dopo aver vissuto secondo quanto accaduto.
Il pitbull viveva da 5 anni con i genitori della piccola Giulia
Il papà di Giulia ha spiegato agli agenti che l’animale era sprovvisto di chip identificativo. Il cane, un pitbull di circa 25 chili di nome Tyson, è stato affidato ai servizi veterinari dell’Asl Napoli 2, ed è ora in custodia nel canile convenzionato di Frattaminore, dove i veterinari stanno provvedendo a tutti i rilievi e le analisi.
E nello stesso canile è stato portato anche un secondo cane di proprietà della famiglia della bambina, un piccolo meticcio femmina che però è dotato di microchip. Intanto si è in attesa dei test tossicologici effettuati sul papà della bimba. Il cane viveva da 5 anni con i genitori di Giulia dopo un primo periodo in campagna.
‘Era aggressivo, aveva ucciso un bassotto un anno fa’
Un anno fa il pitbull aveva ucciso un bassotto che era a passeggio con la dogsitter. “Era libero, non c’era neanche il proprietario. Ci sono state le denunce. Hanno visto tutto. Hanno provato ad allontanarlo ma non ha mollato il cane fin quando non è morto”.
La proprietaria dell’animale ucciso aveva sporto denuncia ma nessun provvedimento era stato preso. I vicini temevano il cane e in più di una circostanza avevano manifestato i propri timori per la pericolosità di Tyson. “Era aggressivo e non abituato al contatto umano”. La madre della bimba morta pare si sia scagliata contro il compagno all’arrivo in ospedale quando le è stato comunicato il decesso della piccola Giulia.