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Bimba nata da maternità surrogata, due cittadini italiani fermati a Buenos Aires con la neonata

I due cittadini italiani sono stati fermati mentre stavano per partire per Parigi

Due cittadini italiani sono stati fermati all’aeroporto di Buenos Aires mentre cercavano di tornare in Italia con una neonata frutto di una gravidanza surrogata. Lo riferisce oggi il quotidiano La Nacion senza rivelare l’identità della coppia di uomini che dopo il fermo, avvenuto venerdì 26 ottobre, ha ammesso alle autorità di aver concordato la gravidanza con una donna originaria della città di Rosario. La coppia stava per prendere un volo dell’Air France per raggiungere Parigi.

La coppia ha ammesso di aver concordato la gravidanza con una donna originaria di Rosario

Secondo l’accordo, la bambina, nata il 10 ottobre in una clinica della capitale Argentina, sarebbe poi stata cresciuta in Italia dalla coppia. “Si tratta di un caso molto difficile”, ha detto un funzionario che lavora sul caso, precisando che in Argentina “la materia non è regolamentata” e che “non è ancora chiaro di quale reato si tratti o chi sia il responsabile”.

Nel mirino degli inquirenti tuttavia – riferisce la testata Argentina – non sarebbero i due cittadini italiani, per i quali è stato comunque decretato il divieto di lasciare il Paese, né la madre della bambina.  La madre surrogata è una 28enne che sta attraversando un momento di grave disagio economico. La consegna di sei milioni di pesos sarebbe avvenuta, secondo le prime testimonianze del caso, al bar Rock & Feller’s di Rosario.

In Argentina la materia non è regolamentata, la coppia rischia procedimento penale in Italia

Il giudice Villena ha ordinato delle perquisizioni e nel frattempo sono stati sequestrati i telefoni della donna e dell’uomo registrati come genitori della ragazza. I tre sarebbero considerati piuttosto vittime di un’organizzazione che sfrutta le necessità di donne in situazione di estrema vulnerabilità e di persone che desiderano avere un figlio. Dal 16 ottobre l’Italia considera la maternità surrogata come un “delitto universale” e la coppia fermata in Argentina rischia quindi l’apertura di un procedimento penale anche in patria.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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