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15 Giugno 2022 - 15:30Benno Neumair tentò di strangolare il compagno di cella un anno fa (luglio 2021). Il particolare è emerso durante l’udienza in cui la psichiatra di parte civile ha depositato la perizia in cui sostiene che il 31enne “era capace di intendere e di volere” quando il 4 gennaio 2021 uccise i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli.
L’anno scorso Benno Neumair mise le mani al collo ad un detenuto durante un litigio
Alcuni mesi dopo l’aggressione nel carcere di Bolzano durante una lite per futili motivi. Nella circostanza Benno Neumair mise le mani al collo di un detenuto di origini straniere e solo il tempestivo intervento delle guardie carcerarie evitò il peggio. Il compagno di cella dell’insegnante di matematica con la passione per il fitness non riportò conseguenze particolari mentre per l’aggressore scattarono provvedimenti disciplinari, come limitare l’ora d’aria, da parte dell’amministrazione penitenziaria con i legali che avrebbero presentato ricorso.
L’omicidio dei genitori, per il perito di parte civile era capace di intendere e di volere
Non è da escludere che gli avvocati di Benno Neumair facciano riferimento a quest’episodio nelle prossime udienze per evidenziare la presunta malattia mentale del giovane che non sarebbe in grado di controllarsi durante una lite al punto di arrivare a mettere le mani al collo a chi lo contraddice. Da rilevare che la perizia realizzata dalla consulente di parte civile non coincide con quella svolta dai tre periti nominati dal giudice per le indagini preliminari.
Va ricordato che secondo questi ultimi Benno sarebbe stato incapace di intendere e di volere in occasione del primo omicidio, quello ai danni del padre, in quanto il litigio tra i due avrebbe scatenato la furia omicida di Benno.