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‘Anomalie alla pensilina di carico’: la lettera di una vittima 2 mesi prima dell’esplosione di Calenzano

Non è stato un sabotaggio a causare lunedì 9 dicembre l’esplosione nel deposito di carburante Eni
Calenzano (Firenze). Infatti, da quanto si apprende da fonti investigative, nell’area in cui si è verificata la deflagrazione non sono state trovate tracce di esplosivi.

L’esplosione nel deposito di carburante Eni di Calenzano non sarebbe stato provocato da un sabotaggio

La procura di Prato, che indaga per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, lesioni gravi, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro, ha affidato l’incarico di svolgere questi accertamenti nel deposito, posto sotto sequestro, a due esperti di esplosivi, Roberto Vassale e Renzo Cabrino, che in passato hanno lavorato come periti nell’inchiesta sulla strage di Capaci.

Agli atti dell’indagine potrebbe finire anche una lettera scritta poco più di due mesi fa da una delle vittime, Vincenzo Martinelli, nella quale l’autotrasportatore 51enne segnalava continue anomalie proprio alla pensilina di carico 6 del deposito Eni di Calenzano, quella in cui si sarebbe verificata l’esplosione. La 
lettera è indirizzata alla Bt, la società di autotrasporti di cui Martinelli era dipendente, ed era stata scritta per contestare un procedimento disciplinare che la Bt aveva aperto nei confronti del 51enne dopo un mancato carico di carburante.

“Alle 10:30 del 1° ottobre mi apprestavo a caricare il secondo viaggio alla corsia 6 del deposito, per un viaggio costituito da 4 scarichi per una durata di circa 5 ore e 30 minuti carico, il braccio della benzina non erogava prodotto, per cui mi sono recato presso le sale controllo per risolvere il problema” – si legge nella missiva di Martinelli.

La lettera di contestazione di Vincenzo Martinelli: ‘Continue anomalie alla pensilina di carico 6’

“L’addetto al controllo verificava che effettivamente la corsia non erogava benzina, dopo vari tentativi decidevano di farmi sospendere il carico facendomi staccare tutti i dispositivi”. Anomalie segnalate alle 10.21 di lunedì 9 dicembre, pochi istanti prima della deflagrazione, anche da un altro autotrasportatore in coda alle pensiline, che è riuscito a mettersi in salvo, e la cui testimonianza è già stata raccolta dagli investigatori. 

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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