Andrea Regazzoni muore in vacanza a Marsa Alam: la prima volta all’estero dopo la pensione

Andrea RegazzoniAndrea Regazzoni

Era la sua prima vacanza lontano dall’Italia, un meritato riposo dopo la pensione. Andrea Regazzoni, operaio 60enne originario di Santa Brigida, in Val Averara (Bergamo), aveva scelto Marsa Alam, in Egitto, come destinazione per una pausa dopo anni di lavoro all’azienda Arditi.

Purtroppo, il suo viaggio si è trasformato in tragedia: colpito forse da un virus, ha perso la vita lontano dalla sua terra natale.

Il peggioramento improvviso e il ricovero in ospedale

Durante i primi giorni della vacanza, Regazzoni aveva partecipato alle classiche escursioni turistiche, visitando il Nilo, la Valle dei Re e le Piramidi. Sul profilo Facebook aveva anche condiviso alcuni scatti dei luoghi dove stava soggiornando. Poi sono comparsi i primi sintomi influenzali: febbre e spossatezza. Nonostante rassicurasse i suoi familiari con messaggi, il suo stato di salute è rapidamente peggiorato. Alcuni amici conosciuti in viaggio lo hanno accompagnato prima all’ambulatorio del villaggio e poi in ospedale, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Il decesso è avvenuto domenica 9 febbraio.

Il rientro della salma e l’ultimo saluto

Dopo il tragico epilogo, la salma di Andrea Regazzoni è stata ricomposta a Hurghada e trasferita al Cairo per la cremazione, come richiesto dai suoi parenti.

I funerali si terranno tra circa due settimane a Piazza Brembana, il paese dove l’operaio era nato e dove vive ancora la sua anziana madre Rita.

Andrea Regazzoni a Marsa Alam
Andrea Regazzoni a Marsa Alam

Il dolore della famiglia e della comunità

Andrea Regazzoni era molto conosciuto in Val Brembana, dove aveva lavorato per anni alla Arditi di Brembilla. Era ormai prossimo alla pensione e sognava di godersi il tempo libero dopo una vita di sacrifici. Lascia nel dolore il fratello Ferruccio e le sorelle Sonia, Onorina ed Eleonora.

L’intera comunità di Santa Brigida si stringe attorno alla sua famiglia per l’ultimo saluto a un uomo che aveva sempre lavorato con dedizione e che, ironia della sorte, non potrà godersi il meritato riposo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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