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15 Febbraio 2020 - 19:49Mehmet Ali Agca è tornato a parlare dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II (1981) in una lunga intervista rilasciata al Daily Mirror. Il sessantaduenne vive in un piccolo appartamento di un sobborgo di Istanbul, in Turchia.
L’uomo che attentò Giovanni Paolo II al Mirror: ‘Il Papa era come un fratello’
“Il Papa era diventato come un fratello per me. Quando è morto, nel 2005, mi sono sentito come se fosse morto mio fratello o il mio migliore amico. Era il destino, per fortuna non è morto” – ha affermato dichiarandosi pentito e sottolineando di aver tirato un sospiro di sollievo quando gli è stato riferito che Wojtyla era sopravvissuto.
Dopo 29 anni di prigione Agca ora dedica anima e corpo alla cura di cani e gatti randagi. “Penso quasi tutti i giorni all’attentato al Papa. Sono un brav’uomo adesso. Cerco di vivere la mia vita correttamente. Quando gli ho sparato avevo 23 anni. Ero giovane ed ero ignorante. Ricordo quanto mi sentissi razionale. Ho sparato con la pistola e poi si è inceppata”.
‘Prima dell’attentato ero fidanzato con una bella donna inglese’
Il sessantaduenne turco ha raccontato prima dell’attentato stava frequentando una donna inglese conosciuta in Tunisia. “Si chiamava Edith. Ci siamo incontrati all’Intercontinental Hotel di Hammonasset. Viaggiavo con un passaporto falso e lei mi ha conosciuto come Farouk. Sapevo già che avrei sparato al Papa, ma non l’ho detto alla mia ragazza inglese. Non sarebbe stato giusto”. Acga ricorda con piacere il periodo trascorso con la donna britannica. “Era molto, molto bella e mi sono divertito molto con lei. Aveva sei o sette anni più di me”.
‘Sapevo di dover sparare al Papa ma ad Edith non dissi nulla’
Dopo essere tornato in libertà Agca ha lavorato come venditore di automobili ed ora vive di piccoli proventi derivanti dalla vendita di libri. “Sono riuscito a imparare un po ‘di inglese quando ero in prigione. Ho letto il codice Da Vinci – è un libro molto primitivo su ciò che accade in Vaticano. Mi piacerebbe molto visitare Londra se potessi ottenere un visto.”
Agca, single e mai sposato, spera ora di raccontare la sua storia sul grande schermo. “Sto programmando di girare un film o una sorta di documentario su quello che è accaduto in Piazza San Pietro a Roma. Spero che Hollywood sia interessata”.
‘Vorrei realizzare un documentario, spero che ad Hollywood siano interessati’
Gli è stato proibito di visitare l’Italia, ma ha fatto un viaggio clandestino nel 2014. “Sono andato in Piazza San Pietro il 27 dicembre, nel punto esatto in cui ho sparato al Papa. Ho portato dei fiori con me, rose. Alcune persone mi hanno riconosciuto ma non ci sono stati problemi, nessun problema. La polizia è stata molto gentile con me”.
La visita di nascosto in Italia: ‘Qualcuno mi riconobbe ma non ci sono stati problemi’
Anche nell’intervista rilasciata al Daily Mirror Acga ha ribadito che dietro l’attentato a Papa Giovanni Paolo II c’era un complotto sovietico.
La passione per gli animali: ‘Spendo 200 sterline al mese per i randagi, sono importanti quanto gli uominiì
Qualche dettaglio in più l’ha poi fornito sulla sua passione per gli animali. “I diritti degli animali sono importanti quanto i diritti umani. Spendo circa 200 sterline al mese per dar loro da mangiare. È la cosa giusta da fare: mi conoscono tutti e vengono a correre quando mi vedono. Sono tutti così innocenti. Dobbiamo prenderci cura di loro e prenderci cura delle persone. Mi sento il Pontefice degli animali randagi a Istanbul “
1 Comment
Come fa Agca a spendere 200 sterline per dar da mangiare a cani e gatti se si dichiara nullatenente? Chi lo aiuta? Dalla foto appare un uomo elegante e per nulla bisognoso. Secondo me hanno pagato il suo silenzio e sono gli stessi che lo ingaggiarono per commissionargli l’attentato a Giovanni Paolo II°. Sa che se parlasse morirebbe nel giro di qualche ora!