Alessandro CoattiAlessandro Coatti

Non si placa lo sgomento nei media della Colombia per il brutale assassinio del biologo molecolare italiano Alessandro Coatti, il cui cadavere è stato ritrovato a pezzi a Santa Marta, dove era arrivato il 3 aprile per turismo e per ricerche naturalistiche legate alla sua professione. 

Le ipotesi dello zio di Alessandro Coatti

Mentre gli inquirenti in Colombia sono ancora al lavoro per cercare di individuare una pista concreta sui responsabili e sul movente del brutale omicidio del ferrarese Alessandro Coatti – il cui cadavere è stato ritrovato a pezzi martedì nella città di Santa Marta – lo zio della vittima, Gianni Coatti, ha ipotizzato “un’azione di trafficanti di organi” o “il gesto di una banda che ha voluto ricattare il governo colombiano”. Lo ha detto in un’intervista rilasciata a media locali senza escludere, ad ogni modo, anche una assurda fatalità per l’episodio. “Probabilmente si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato” – ha aggiunto il parente.

Il collegamento degli inquirenti con l’omicidio di ‘Dollarino’

Gli inquirenti sembrano tuttavia voler insistere sulla pista mafiosa collegando l’uccisione di Alessandro Coatti alla cattura avvenuta tre settimane fa di Emanuele Gregorini alias ‘Dollarino’, esponente di spicco del Sistema Mafioso Lombardo in Colombia. Il quotidiano El Tiempo cita oggi la testimonianza di un investigatore che non esclude “che il crimine sia stato un messaggio alla mafia italiana per impedirne l’ingresso nella zona”. “Sappiamo – ha aggiunto la stessa fonte – che Coatti non aveva legami con gruppi illegali ma, come cittadino italiano, si presume che gli assassini abbiano creduto che si trovasse in città per una missione diversa dalla sua professione”. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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