Il tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta dei legali di Stasi
Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso la semi libertà ad Alberto Stasi. È la decisione a 48 ore dall’udienza di mercoledì 9 aprile in cui i legali del 41enne, detenuto a Bollate per il delitto di
Garlasco hanno chiesto la misura alternativa che concede di passare buona parte della giornata fuori dal carcere.
Il pg aveva chiesto il rigetto della misura
La decisione della Sorveglianza arriva dopo l’udienza di lunedì 9 aprile quando la Procura generale di Milano, attraverso la sostituta pg Valeria Marino, ha chiesto il rigetto della misura e, in subordine, un rinvio del procedimento per valutare le circostanze riguardanti l’intervista televisiva a Le Iene andata in onda lo scorso 30 marzo, e rilasciata durante un permesso premio ma senza l’autorizzazione del magistrato della Sorveglianza.
‘Empatia e sofferenza verso la parte offesa’
Nel valutare la richiesta i giudici hanno ritenuto corretto il comportamento tenuto da Alberto Stasi sottolineando che “ha sempre manifestato empatia e sofferenza verso la parte offesa”, Chiara Poggi e la sua famiglia. Lo scrivono i giudici della Sorveglianza di Milano nel provvedimento con cui hanno dato il via libera alla semilibertà per Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della ragazza.
Un elemento che, insieme all’assenza di ravvedimento del condannato (non necessario per chiedere la misura), ha comunque portato al parere positivo dei giudici che hanno così accolto la richiesta della difesa di Stasi. Si tratta di un altro passo verso la completa libertà: per il 41enne, che da tempo lavora fuori dal carcere, è sempre più vicino il fine pena (nel 2028 considerando gli ‘sconti’). Inoltre Stasi resta concentrato sui passi che la Procura di Pavia sta muovendo contro Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l’omicidio (in concorso) di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.
‘Nell’intervista a Le Iene ha mantenuto toni pacati’
Alberto Stasi ha mantenuto “toni pacati” nell’intervista Le ‘Iene’ e il su percorso è stato caratterizzato da un “rigoroso” e “costante” rispetto delle regole. Lo scrive il giudice della Sorveglianza Maria Paola Caffarena nel provvedimento con cui ha concesso la semilibertà a Stasi. “Con riferimento ai rilievi del Procuratore Generale relativi all’ intervista del 22.03.2025, rilasciata nel corso di un permesso premio, si osserva che li provvedimento concessivo del beneficio non imponeva al detenuto alcun divieto espresso di avere rapporti con i giornalisti” – viene evidenziato.
Si osserva quindi che, a considerare da ogni diversa valutazione circa la possibilità di intrattenere rapporti con la stampa, considerando li tenore pacato dell’ intervista, ritiene il Collegio che tale comportamento, se valutazione nel contesto di un percorso carcerario connotato dal rigoroso e costante rispetto delle regole, anche nel corso dei benefici penitenziari concessi (grazie ai quali già usufruisce di considerevoli spazi di libertà), non sia idoneo ad inficiare gli esiti della relazione di osservazione” – scrive la giudice.
La mamma di Chiara Poggi: ‘Proviamo tanta amarezza’
“L’abbiamo saputo poco fa, proviamo tanta, tanta amarezza. So che c’è questo pericolo, ma spero proprio di non incontrarlo mai più”. Così la madre di Chiara Poggi, contattata al telefono da LaPresse, in merito alla semilibertà concessa ad Alberto Stasi “Per noi il colpevole è quello, ci sono delle frasi che lo dicono, più di così” – aggiunge Rita Poggi.