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27 Ottobre 2024 - 23:59“La mia situazione è simile a quella della signorina Maria Rosaria Boccia: ho ricevuto anche io un incarico, e l’ho portato avanti per un anno e mezzo, che non è stato poi formalizzato, non ho avuto il contratto”. A parlare ai microfoni di Report è Alberto Dambruoso, critico d’arte inizialmente incaricato dal ministero della Cultura di curare la mostra ‘Il tempo del Futurismo‘ voluta dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano.
La mostra voluta da Sangiuliano, il critico d’arte Alberto Dambruoso: ‘Incarico portato avanti per un anno e mezzo’
Report ricostruisce la storia chiamandola “un nuovo caso Boccia al maschile”: esperto del Futurismo, Dambruoso diventa curatore della mostra insieme al giornalista del Tempo, Gabriele Simongini, che riceve l’incarico da Sangiuliano. I due, ricostruisce Report mettono insieme oltre 600 opere. Fino a quando Sangiuliano decide di nominare un comitato organizzatore formato da Massimo Osanna, direttore dei Musei del Mic, Alessandro Giuli, allora presidente del Maxxi, e la direttrice della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea, Cristina Mazzantini. Il comitato decide di procedere a un taglio drastico di oltre 300 opere. Ma non solo, perché secondo l’inchiesta era lo stesso allora ministro Sangiuliano a dire che opere mettere in mostra. “Non lo ha mai fatto nemmeno Mussolini”, dice a Report Fabio Benzi.
Il retroscena dello storico dell’arte Fabio Benzi: ‘Decise tutto Sangiuliano, neanche Mussolini l’ha fatto’
È lui, storico dell’arte e professore ordinario a Chieti-Pescara, che inizialmente doveva occuparsi della mostra che era già pronta, visto che Benzi propose a Giuli di portare in Italia ‘Futurism & Europe’, una esposizione che stava curando per i Paesi Bassi. Nonostante il sì del presidente del Maxxi, “c’è stato un veto totale da parte di Sangiuliano”.
L’ex ministro, riporta il curatore, avrebbe detto “‘questa mostra la dobbiamo fare noi’. Noi chi? Non lo so”. Ma Sangiuliano non è l’unico a dire le opere da mettere in mostra. Anche Osho lo fa. Entrato nel comitato scientifico a gennaio, Federico Palmaroli, sostiene Carpi, “ha dato consigli su alcuni quadri”. E in una chat del comitato in possesso di Report, Osho avrebbe scritto: “Non si riescono ad avere i Martellatori di Depero?”