La mamma di Sara Campanella al momento di entrare in chiesaLa mamma di Sara Campanella al momento di entrare in chiesa

Un’intera comunità in lutto: l’ultimo saluto a Sara tra commozione e rabbia

Centinaia di persone si sono radunate nella chiesa San Giovanni Battista e nella piazza principale di Misilmeri, in provincia di Palermo, per rendere omaggio a Sara Campanella, la studentessa universitaria di 22 anni tragicamente uccisa a coltellate a Messina. Per permettere a tutti di partecipare al rito funebre, è stato installato un maxischermo all’esterno della chiesa.

Funerali Sara Campanella, l’arcivescovo: ‘L’amore non uccide’

In prima fila, straziati dal dolore, i genitori di Sara – Alessandro e Cetty Zaccaria – e il fratello Claudio, seduti di fronte alla bara bianca, simbolo di una giovane vita spezzata troppo presto.

L’arcivescovo Corrado Lorefice, durante l’omelia, ha pronunciato parole toccanti:

“L’amore non uccide. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando sceglie la violenza. Tutti, oggi, piangiamo con voi”.

Una vita spezzata, un’intera città in silenzio

Al termine della cerimonia religiosa, amici, compagni e colleghi di Sara – iscritta al corso di Tecniche di laboratorio biomedico – hanno condiviso lettere e messaggi colmi d’affetto e dolore:

“Ci manchi, Sara. Le tue risate, il tuo dialetto, i tuoi messaggi pieni di cura e ironia…”.

Le note dei Coldplay e il grido ‘Sara vive’

Anche la rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha ricordato la studentessa, annunciando l’avvio dell’iter per il conferimento della laurea alla memoria. Presenti alle esequie anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e i sindaci di Misilmeri e Messina.

All’uscita dalla chiesa, un lungo applauso ha accompagnato la bara, mentre venivano liberati in cielo palloncini bianchi. In sottofondo, le note di Everglow dei Coldplay, la band preferita da Sara Campanella.

Sara vive” è stato gridato tra le lacrime.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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